Massimiliano Allegri è tornato nel suo vecchio stadio, e lo ha fatto da avversario. A Torino, l’allenatore del Milan è stato accolto con affetto dai suoi ex tifosi e collaboratori, ma l’abbraccio dell’Allianz Stadium non è bastato a rendere dolce una serata che ha lasciato più interrogativi che certezze. Lo 0-0 contro la Juventus, per i rossoneri, è un punto utile ma che poteva essere molto di più. A frenare il Milan, ancora una volta, sono stati gli errori sotto porta e un rigore fallito da Pulisic che pesa come un macigno.
“Non ho visto nemmeno come ha calciato, ma non è l’errore in sé, i rigori si sbagliano”, ha dichiarato Allegri nel post-partita, cercando di spostare il focus sulla prestazione complessiva. “Abbiamo fatto un primo tempo equilibrato, dove loro hanno chiuso molto bene gli spazi e la circolazione della palla era molto lenta, ma soprattutto attaccavamo poco la linea difensiva con i centrocampisti. Nel secondo tempo secondo me siamo cresciuti anche fisicamente e abbiamo avuto diverse occasioni, anche se la prima occasione l’hanno avuta loro sulla palla rimasta dentro l’area dove ha fatto una grande parata Maignan su Gatti. Poi però, nel momento decisivo in cui avevamo la Juventus in mano, potevamo avere più cattiveria nel far gol. Il lato positivo è che non abbiamo preso gol, che allunghiamo la striscia positiva. Il lato negativo è che in un certo momento della partita bisogna essere cattivi”.
Il tecnico rossonero ha parlato anche di Rafael Leao, tornato titolare dopo 45 giorni di stop. Un ritorno atteso, ma ancora lontano dal miglior Leao. “La prima settimana di lavoro è stata questa qui dopo 45 giorni fuori. La settimana scorsa ho dovuto farlo entrare per necessità perché c’è stata l’espulsione di Estupinan, la sostituzione di Pulisic, per non buttarmi un cambio l’ho messo dentro e non ha fatto male. Poi ha lavorato bene tutta la settimana, deve trovare la condizione, perché abbiamo bisogno molto di lui e di Nkunku, giocatori tecnici che ci possono risolvere le partite”.
Su una possibile convivenza futura con Leao, Nkunku e Pulisic insieme, Allegri è prudente ma aperto: “L’importante è che tutti siano in buone condizioni. In questo momento non è così, Nkunku perché è arrivato tardi, Leao si è fermato 45 giorni, ci vuole un pochino di pazienza. Adesso c’è la sosta della Nazionale e quando tornano vedremo. Poi è normale, più giocatori tecnici abbiamo dentro e meglio è, anche se nell’ultima mezz’ora i cambi diventano importanti”.
Sul nuovo ruolo più centrale di Leao e sulla sua capacità di essere decisivo come attaccante, Allegri è stato chiaro: “Non è che per lui sia una posizione nuova, se non sbaglio anche nel Lille, quando era ragazzo, giocava da centravanti. Il movimento che ha fatto sulla palla di Modric è stato un movimento da centravanti, ha fatto un taglio meraviglioso. Poi però quando arriva lì, uno come lui, con due occasioni deve fare gol, perché ha qualità tecniche. Deve fare un salto e determinare quando arriva al tiro, perché è importante per la squadra”.
Il ritorno allo Stadium è stato carico di emozione per Allegri, che non ha nascosto il suo legame con l’ambiente juventino: “E’ stato emozionante anche perché ho visto molte persone con cui ho lavorato che mi hanno sostenuto durante gli otto anni alla Juventus, con cui abbiamo gioito e pianto perché qualche volta abbiamo perso. E’ stato emozionante e divertente: devo solo ringraziare come devo ringraziare il pubblico che mi ha accolto bene. Ora sono al Milan e ci dobbiamo dare da fare. Il punto di stasera ce lo portiamo a casa, non abbiamo preso gol ma sicuramente potevamo fare qualcosa di meglio. Bisogna capire il momento della partita: quando si può azzannare l’avversario, va azzannato”.
Un passaggio, infine, anche su Santiago Gimenez, autore di una prova generosa: “Ecco, infatti, magari ci ho messo qualcosa io al contrario, perché Gimenez stasera ha fatto una bella partita, si è mosso molto bene sull’azione del rigore e anche in un altro paio di situazioni. Poi è un ragazzo che lavora molto per la squadra. In quel momento lì ho pensato di mettere gente fresca dentro. Anche Pulisic, nonostante il rigore, ha fatto una partita straordinaria”.
A chiudere la serata, le parole di Adrien Rabiot, ex di turno e autore di una prova solida: “E’ stata una partita emozionante, con tanti compagni di squadra che conosco bene, tutto lo staff, anche mister Tudor. Sono davvero contento di essere venuto qui all’Allianz. Avrei voluto vincere, ma continuiamo il nostro percorso”. Poi, con un velo di amarezza, ha aggiunto: “Ovviamente sono arrabbiato perché dovevamo vincerla, abbiamo avuto occasioni da gol, poi ci è mancato qualcosa. Dobbiamo fare di più, crescere come squadra, perché secondo me sono due punti persi. Potevamo fare molto di più come squadra, ci sta all’inizio del campionato, ma vincere qua sarebbe stato importante. Dobbiamo continuare a lavorare perché stiamo facendo bene, l’importante è che siamo stati solidi e non abbiamo preso gol. Abbiamo rimpianti stasera…”.
