Sarà Real Madrid-Juve: tris dei blancos al Salisburgo
Il Real Madrid liquida 3-0 il Salisburgo regalandosi la Juventus agli ottavi del Mondiale. Avanti anche l'Al-Hilal di Simone Inzaghi.

Tutto come da copione: sarà Real Madrid–Juventus l’ottavo di finale del Mondiale per Club, in programma martedì 1° luglio alle 21 italiane a Miami. Due giganti del calcio europeo, oggi distanti nei valori ma sempre capaci di accendere immaginario e memoria. Se i bianconeri ci arrivano dopo la batosta contro il Manchester City (5-2), il Real si è qualificato da primo nel girone H, regolando con un netto 3-0 il Salisburgo sotto la pioggia di Philadelphia. Reti di Vinicius, Valverde e Gonzalo Garcia per un successo senza sbavature, ma non privo di segnali interessanti.
Missione impossibile per la Juve? Sulla carta sì, ma il calcio non è algebra, e qualcosa – un margine, una piega, una crepa – può sempre crearsi. Anche perché il Real Madrid, oggi affidato a Xabi Alonso, è nel mezzo di una trasformazione tattica profonda, passata ieri anche per un sorprendente 3-5-2, modulo che richiama le scuole italiane di Conte e Inzaghi più che il DNA madridista.
Contro il Salisburgo il Madrid ha impiegato 40 minuti per sbloccare il risultato. Prima, una sola vera occasione: Vinicius lanciato da Bellingham a tu per tu con il portiere, murato da uno strepitoso Zawieschitzky. Al secondo tentativo, però, la coppia si è ripetuta: assist di Bellingham, slalom di Vinicius su Gadou e Rasmussen, sinistro chirurgico per l’1-0. Un gol in contropiede che dice molto del nuovo Real, meno ossessionato dal possesso e più verticale, letale nello spazio.
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— Real Madrid C.F. (@realmadrid) June 27, 2025
Il raddoppio, al 48’, nasce da un’invenzione di Arda Guler, sporcata da Diambou e capitalizzata da Vinicius con un assist di tacco per Valverde: 2-0, tutto in scioltezza. Nella ripresa gli austriaci hanno provato a cambiare con l’ingresso di Kjærgaard e Daghim, ma il Madrid ha gestito. Quando Baidoo ha provato a riaprire il match, Bellingham ha salvato in scivolata da difensore vero: un dettaglio che rivela molto dello spirito di gruppo madridista. Il definitivo 3-0 lo firma Gonzalo Garcia all’84’, su lancio di Alexander-Arnold e disattenzione di Gadou. Ancora in transizione. Ancora micidiale.
Ma il dato più sorprendente è l’assetto scelto da Xabi Alonso: un 3-5-2 inedito, con Tchouameni centrale di difesa, affiancato da Rudiger e dall’ex juventino Huijsen, e Arda Guler mezzala sinistra. Scelte coraggiose: il primo, regista basso dalla linea difensiva, ha gestito l’impostazione con lucidità e si è fatto valere anche nei duelli. Il secondo ha messo da parte le velleità da fantasista per fare lavoro sporco da interno moderno. Davanti, un trio da paura: Bellingham, Valverde e Guler, qualità e corsa, geometria e visione, dinamismo e tecnica.
Una Juve come quella vista contro il City rischia di non reggere il confronto, ma qualche punto debole c’è. Sulle fasce, né Alexander-Arnold né Fran Garcia hanno mostrato impermeabilità assoluta. E l’atteggiamento più attendista del Real può offrire alla Juventus la possibilità – se ben costruita – di provare a colpire in ripartenza.
Resta il fatto che oggi, sulla carta, non c’è partita. Il Real Madrid è squadra matura, abituata alla pressione, ricca di talento e profondità. Ma anche la storia pesa: e se la Juve è apparsa inferiore al City, è comunque più squadra del Salisburgo, che a tratti ha impensierito i blancos. La Signora avrà bisogno di una serata perfetta, senza sbavature, cinica e concentrata. Perché ogni errore, contro questo Real, si paga.
Martedì a Miami sapremo se la distanza è colmabile o se il Mondiale per Club per i bianconeri finirà lì. Per ora resta una sola certezza: i pronostici li fa la carta, ma le partite le scrive il campo.