Stasera Psg-Chelsea: in tribuna anche Trump
Sarà Psg-Chelsea che decreterà la squadra vincitrice del Mondiale per club americano: in tribuna anche il presidente degli Stati Uniti.

Il calcio d’estate trova il suo culmine nel teatro americano del MetLife Stadium. A East Rutherford si scrive l’ultimo atto del Mondiale per Club, edizione estesa e spettacolare, che mette di fronte il Paris Saint-Germain e il Chelsea. Due percorsi diversi, due filosofie quasi opposte, ma un obiettivo comune: sollevare il trofeo e chiudere in bellezza una stagione già ricca di significati. Se da un lato i francesi arrivano da dominatori assoluti, i londinesi hanno costruito la loro cavalcata sull’orgoglio e sulla solidità. Luis Enrique insegue il quarto titolo dell’anno, Enzo Maresca sogna il capolavoro alla sua prima annata da manager d’élite.
Il PSG ha macinato gol e gioco con impressionante continuità. Sedici reti realizzate in pochi match, solo una subita – nella sconfitta contro il Botafogo – e tre prestazioni da manifesto calcistico: quattro gol rifilati all’Atletico Madrid, altri quattro al Real Madrid e una vittoria netta contro il Bayern Monaco. La squadra di Luis Enrique, già brillante in Champions League, ha confermato anche nel torneo intercontinentale di avere un’identità forte, una rosa ampia e il talento per dominare. L'allenatore spagnolo vuole scrivere il suo nome nella storia del club parigino e, più in generale, del calcio europeo, centrando un record che lo porterebbe a otto trofei nello stesso anno solare.
Sull’altra sponda, il Chelsea si presenta senza pressioni e con il vento dell’entusiasmo a spingerlo. Dopo il successo in Conference League e il ritorno in Champions, i Blues hanno completato una scalata imprevedibile: hanno superato Benfica, Palmeiras e Fluminense, approfittando anche delle eliminazioni di Manchester City e Inter nella parte opposta del tabellone. Il punto di svolta è arrivato proprio dopo la sconfitta per 3-1 contro il Flamengo, che ha fatto scattare qualcosa nei ragazzi di Maresca. Da lì in poi, la squadra ha mostrato compattezza, intensità e voglia di sorprendere.
Per la finale, Maresca dovrebbe affidarsi all’undici che ha convinto di più nell’ultimo periodo. Delap e Colwill tornano dopo la squalifica e saranno regolarmente in campo: il primo è in ballottaggio con Joao Pedro, reduce da una doppietta al Fluminense. A centrocampo spazio al duo Caicedo-Enzo Fernandez, con Palmer alle spalle della punta, Pedro Neto e Nkunku sugli esterni. In difesa, James e Cucurella agiranno sulle fasce, con Badiashile e Colwill centrali.
Il Paris Saint-Germain, invece, si presenterà con l’undici titolare confermato in blocco. Dopo l’unico passo falso con il Botafogo, la formazione francese è tornata ad essere un rullo compressore. A brillare è soprattutto Dembelé, rientrato da titolare in semifinale e subito decisivo con due gol generati. Il tridente completato da Doué e Kvaratskhelia promette scintille, mentre a centrocampo ci sarà ancora Vitinha, affiancato da Fabian Ruiz – autore di due reti nell’ultima uscita – e Joao Neves. Hakimi e Mendes presidieranno le corsie laterali, con Marquinhos e Pacho a protezione di Donnarumma.
La finale di East Rutherford sarà anche un incrocio simbolico tra presente e futuro del calcio europeo. Luis Enrique, tecnico affermato, e Maresca, allievo della scuola Guardiola, rappresentano due visioni in evoluzione. Il PSG parte con i favori del pronostico, ma dovrà evitare di farsi irretire dalle ripartenze del Chelsea. Il centrocampo sarà il terreno di battaglia decisivo, insieme ai ritmi: se i parigini riusciranno a gestire il pallone, potranno indirizzare la gara. In caso contrario, sarà il dinamismo dei Blues a poter sorprendere.
Intanto, sugli spalti si annuncia la presenza di Donald Trump, a certificare la rilevanza anche politica e mediatica di un evento che vuole imporsi come nuova tradizione estiva del calcio globale.