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Pioli: "Allegri non ci ha messo in lotta per la Champions..."

Stefano Pioli si è presentato in conferenza stampa in vista della sua seconda avventura viola con le idee molto chiare.

Pioli: "Allegri non ci ha messo in lotta per la Champions..."
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La seconda vita viola di Stefano Pioli inizia nel segno della determinazione e della voglia di vincere. Il tecnico emiliano torna alla guida della Fiorentina con un contratto triennale e con le idee chiare: riportare il club tra le grandi del calcio italiano. Dall’emozione personale all’ambizione condivisa con il presidente Rocco Commisso, passando per un mercato che promette scintille: Pioli ha aperto ufficialmente il suo nuovo ciclo, e l’ha fatto con parole cariche di significato.

"Firenze me la sento dentro e ora mi sento davvero pronto per accettare questa sfida con la Fiorentina che sarà emozionante e che inizio con grande orgoglio", ha esordito il tecnico, sottolineando subito la profondità del legame con la città e il club. Non solo emozioni però, ma anche obiettivi concreti: "Vogliamo provare a vincere un trofeo e tornare in alto. Ho parlato con Commisso e l'ho sentito molto motivato, è una persona diretta, chiara e di cuore. Il rapporto è partito nella direzione giusta".

Pioli ha messo subito in chiaro quale sarà il suo approccio: lavoro, ambizione e identità. “Ci siamo presi il tempo necessario per lavorare. Sicuramente darò tutto ai miei giocatori e loro mi devono dare tutto. Non mi piace il compitino”. E quando si parla di stimoli, il tecnico non si tira indietro, anzi rilancia, anche provocando un collega illustre: “Allegri non ci ha messo tra le candidate alla qualificazione alla Champions. Questa frase l'ho scritta sulla lavagna ai miei giocatori…”.

Il ritorno a Firenze è anche un cerchio che si chiude. Dopo aver vestito la maglia viola da giocatore tra il 1989 e il 1995, e dopo una prima esperienza in panchina tra il 2017 e il 2019, Pioli si è detto pronto a raccogliere la nuova sfida: “Alla prima chiamata che ho ricevuto, ho avuto una sensazione positiva e ho capito che era la cosa giusta da fare. Tutte le esperienze che ho fatto fino ad oggi mi hanno portato a un livello più alto”.

Sul piano tecnico, Pioli parte da una base solida ma non nasconde l’intenzione di capire cosa serva ancora per alzare il livello della squadra. “È presto per capire quali tasselli mancano. Di sicuro partiamo da una base solida. Vogliamo alzare il livello, non so però quale sia. Dobbiamo alzare tutti i tassi possibili, fisico e tecnico, per essere il più competitivi possibile”.

C'è grande fiducia nel parco giocatori attuale. “Voglio mettere in campo più giocatori di qualità possibile e noi ne abbiamo tanti. Dzeko, Gudmundsson e Kean possono coesistere. C’è assolutamente questa idea, però dipende anche dalla loro capacità di giocare assieme”. Pioli ha poi raccontato il legame nato con Moise Kean, la stima per Edin Dzeko (“gli avevo chiesto di venire al Milan”) e le impressioni positive su Gudmundsson, descritto come “intelligente e determinante”.

Sullo sfondo resta la voglia di confronto con i grandi colleghi della Serie A: “Mancavo quasi soltanto io e ci volevo essere, anche per questo sono felicissimo di essere qui. Ci sono Conte, Allegri, Gasperini, Sarri, Italiano e tanti con cui sarà bello tornare a sfidarsi”.

Infine, il ricordo più toccante. Quello di Davide Astori, il capitano scomparso nel 2018 che Pioli ha guidato nei suoi anni precedenti a Firenze: “Ho parlato con Luca Ranieri lunedì scorso e gli ho chiesto se si sente di reggere un peso così grande perché il mio capitano era di un livello molto alto. Nella mia vita Davide ha inciso tanto e non smetterò mai di pensarlo per tutto ciò che abbiamo vissuto”.

Ora il tecnico vuole osservare da vicino i suoi giocatori durante la tournée inglese, poi arriveranno le decisioni di mercato. Perché Pioli sa bene che per vincere serve tempo, lavoro, ma anche uomini giusti. E il suo nuovo cammino è appena iniziato.