Pato, il talento spezzato: tra sogni rossoneri e infortuni senza fine
Una buona carriera, quella di Alexandre Pato, che però poteva essere significativamente migliore. Cosa lo ha frenato?

Nell’estate del 2007 arrivò a Milanello un giovane attaccante brasiliano proveniente dal San Paolo. Si trattava di Alexandre Pato, quello che sarebbe diventato, fino al 2013, nonostante i numerosi infortuni che hanno sempre segnato la sua carriera, un vero e proprio beniamino per i tifosi rossoneri.
Pato esordì in maglia rossonera nel gennaio del 2008, a causa di norme FIFA che limitavano il tesseramento dei giocatori minorenni, nella gara casalinga contro il Napoli, vinta 5-2 dal Milan. In quella partita, tra i vari marcatori, andò a segno anche il nuovo arrivato brasiliano, lasciando subito intravedere lampi del suo talento.
Nelle stagioni successive, fino al momento dell’addio nel 2013, il brasiliano riuscì a realizzare 63 reti con la maglia del Milan, di cui 51 in campionato. Numeri importanti, considerando anche la tradizione verdeoro dei rossoneri in attacco: basti pensare a nomi come Kaká, Rivaldo e, su tutti, Ronaldo “il Fenomeno”, non uno qualunque.
Una volta separatosi dal Milan per circa 15 milioni di euro, Pato decise di fare ritorno in patria, indossando la maglia del Corinthians e scegliendo il numero 7. Anche in Brasile, però, il copione non cambiò: il talento c’era, ma a fare la differenza furono ancora una volta gli infortuni. Problemi fisici che, di stagione in stagione, finirono per condizionare il suo rendimento e, soprattutto, la sua continuità.
Nel corso degli anni ha girato il mondo: Corinthians, São Paulo, Chelsea, Villarreal, Tianjin Quanjian in Cina, Orlando City negli USA e ancora un ritorno in Brasile. Ovunque, tra alti e bassi, è rimasto quel giocatore capace di accendere l'entusiasmo ma troppo spesso fermato da guai fisici.
Nel 2022, durante un'esperienza in Brasile, gli venne diagnosticato un problema serio al ginocchio, che lo costrinse a sottoporsi a un intervento chirurgico. Una nuova battuta d’arresto, l’ennesima.
Proprio in questi giorni, in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, Pato ha ammesso con una punta di amarezza: “Il calcio? Mi è passata la voglia. Avrei potuto gestire meglio gli infortuni.” Parole che fanno riflettere e che arrivano da chi, a inizio carriera, era considerato uno dei talenti più puri del panorama mondiale.
Resta allora una domanda: quella di Alexandre Pato è stata una carriera all’altezza delle aspettative e del suo talento, oppure il campione brasiliano avrebbe potuto fare di più?
Alessandro Brachino