Paratici, fine dell’inibizione: “L’incubo è finito”
Il dirigente piacentino può ufficialmente riprendere le sue attività: “Mai smesso di pensare al calcio”.

“Bentornato, o meglio, welcome back. L’incubo è finito.” Con queste parole, Fabio Paratici ha scelto di annunciare pubblicamente il ritorno alla piena operatività, al termine dell’inibizione di 30 mesi inflitta dalla Corte d’Appello della FIGC nell’ambito dell’inchiesta sulle plusvalenze fittizie che aveva travolto la Juventus tra il 2016 e il 2020.
Oggi, il dirigente piacentino ritrova ufficialmente il suo mondo: quello del calcio giocato, del mercato, delle trattative. “Non ho mai smesso di pensare calcio – ha dichiarato – né mai perso il senso di appartenenza a questo ambiente”.
Nel periodo di squalifica, Paratici è rimasto a margine, ma mai davvero lontano: ha continuato a osservare, studiare e, in qualche modo, pianificare. Questa estate era stato accostato al Milan, con contatti concreti, poi sfumati, ma ora la sua figura può tornare ad avere un ruolo attivo.
Nel suo curriculum, Paratici vanta alcune delle operazioni più significative del calcio europeo degli ultimi quindici anni. Alla Juventus è stato uno dei grandi artefici dell’era dei nove scudetti consecutivi: è lui a portare a Torino, tra gli altri, Bonucci, Pogba (rivenduto poi con una plusvalenza record), Vidal, Pirlo, Tevez, Dybala, Khedira, Pjanic, Higuain, Rabiot, Danilo, De Ligt. Ma il suo capolavoro resta l’estate del 2018, con il clamoroso trasferimento di Cristiano Ronaldo dalla Real Madrid per 117 milioni di euro: un’operazione che segnò una svolta anche simbolica nel panorama del calcio italiano.
Ora che l’inibizione è alle spalle, Paratici può riprendere in mano il suo mestiere. E il mercato, da oggi, ha un protagonista in più.