E’ stato il giorno della presentazione di Raffaele Palladino come nuovo allenatore dell’Atalanta. Queste le sue risposte alle domande dei giornalisti in conferenza stampa:
Qual è stata la sua prima impressione nel nuovo ambiente?
“Ho insistito molto sull’intensità e sul DNA dell’Atalanta, fatto di grinta e sacrifici. Sono molto felice di essere qui e con il mio staff faremo di tutto per portare la squadra in alto. Voglio ringraziare la famiglia Percassi, Pagliuca e D’Amico per l’opportunità”.
Cos’ha fatto in questi mesi dopo la fine dell’esperienza alla Fiorentina? Ha studiato inglese?
“Ho studiato e mi sono aggiornato tanto in questi mesi per crescere. Ho ricevuto molte chiamate, ma ho aspettato quella giusta e ci ho messo poco per dire di sì all’Atalanta. Abbiamo gli stessi obiettivi, stare in alto e lottare con tutti”.
Anche lei, come Juric, viene dalla scuola di Gasperini. Che squadra bisogna attendersi?
“Innanzitutto ci tengo a salutare Ivan Juric, con cui ho un grande rapporto già da quando eravamo compagni di squadra al Genoa, poi è stato anche il mio allenatore al Crotone. La squadra fisicamente sta bene, è stato fatto un buon lavoro. Voglio vedere prima di tutto una squadra che dà battaglia con coraggio, ma il gruppo sotto questo punto di vista è sano. Ho le mie idee anche io e le porterò”.
Dal punto di vista emotivo che squadra pensa di trovare?
“In questa prima settimana ho voluto conoscere soprattutto tutti i ragazzi, il gruppo si sta completando in questi giorni con il ritorno dei nazionali. Tutti verranno utilizzati, ogni giorno è sempre un test per tutti”.
Scamacca può ripercorrere quello che ha fatto Kean con lei a Firenze?
“Dalla nazionale è tornato con molta voglia. Nel ruolo di centravanti ci sono lui e Krstovic, possono fare molto bene entrambi. Le qualità ci sono e voglio vedere delle buone prestazioni, il gol verrà da sé”.
L’obiettivo è la qualificazione in Europa?
“Sì, io credo che la squadra sia molto forte e che non meriti questa classifica. La società ha fatto degli acquisti importanti, credo nella forza di questo gruppo. Si può fare di più”.
Come vedremo la squadra in campo?
“Non sono un integralista dei moduli, sono disposto prima a capire ogni singolo aspetto. La squadra deve mettere al primo posto la grinta, poi si capirà il vestito migliore. La rosa è adatta al 3-4-1-2 o 3-4-2-1, moduli che i giocatori conoscono bene e per cui hanno le caratteristiche giuste. Si deve lavorare”.
Che impatto può avere Lookman?
“Nei primi giorni ho chiamato sia lui che gli altri giocatori fuori con le nazionali. Si è ripresentato bene e cercherò di capire come sta dai prossimi allenamenti, può essere importantissimo e fare la differenza”.
Ha sentito mister Gasperini?
“No, non ho avuto modo. Ora bisogna guardare avanti perché c’è tanto lavoro da fare, il mister ha fatto qualcosa di straordinario insieme alla società”.
Sarà importante per lei avere il sostegno della società nei momenti difficili?
“Quello che mi ha sorpreso finora è che l’Atalanta è proprio una grande famiglia. Vedo compattezza, sostegno reciproco e fiducia nei miei confronti”.
Finora la squadra ha avuto delle difficoltà in attacco, cosa ne pensa?
“Non parlo del lavoro altrui. Chiederò sicuramente ai giocatori di riempire il più possibile l’area per segnare tanti gol, il potenziale è davvero alto”.
Che partita si aspetta col Napoli?
“Voglio vedere una vera squadra, che abbia consapevolezza dei propri mezzi. La nostra mentalità deve essere quella di giocarsela alla pari con tutti, senza essere sfrontati”.
Tra i suoi collaboratori c’è Federico Peluso, un grande ex. Cosa le ha detto?
“Era molto felice quando è arrivata la chiamata dell’Atalanta, lui ha dato tanto a questa piazza e mi sarà utile per conoscere il DNA della città, voglio capire la mentalità bergamasca e farla recepire ai giocatori”.
Quanto pensa che possano crescere giocatori giovani come Ahanor, Maldini e Brescianini?
“Ci sono tanti giocatori di prospettiva e quello che voglio fare è semplicemente farli crescere. Non si smette mai di farlo, in tutti gli aspetti, anche i più esperti dovranno farlo. Negli allenamenti sono molto esigente, poi sta a loro migliorare giorno per giorno. Credo in Daniel, nel suo ruolo ci sono anche Lookman e Sulemana”.
Come si gestisce il doppio impegno?
“Bisogna lavorare in un certo modo. L’esperienza c’è, voglio che la squadra lavori bene anche a livello fisico per ritrovare l’intensità”.
Ha fatto delle richieste di mercato?
“No, il mio obiettivo è conoscere al meglio i ragazzi che ho a disposizione. Ho già una rosa forte, per il resto c’è tempo. Bisogna lavorare sulla mentalità, vedo che i giocatori sono dispiaciuti per l’andazzo finora e ora si deve reagire, toccare i tasti giusti per ripartire. Non vedo l’ora di scendere in campo”.