Osimhen rifiuta l'Al-Hilal e a Napoli rischia di essere un separato in casa
Il centravanti dice no all'Arabia e fa saltare un affare da 75 milioni per il Napoli

Nessuno ha mai preso in considerazione che Osimhen potesse tornare e restare a Napoli, ma il rischio c'è. Peccato che non come centravanti dei campioni d'Italia, bensì da separato in casa messo ai margini del progetto. Ora che la stagione è finita, e il biondo ossigenato brilla accanto alle medaglie vinte, ciò che resta è il solito amaro in bocca. Perché anche i legami più redditizi hanno un limite di sopportazione.
Victor Osimhen, ex re del Maradona, è ormai un corpo estraneo nella geografia tecnica e politica del Napoli. Eppure, resta centrale. Le sue uscite sopra le righe hanno incrinato equilibri e raffreddato l’alchimia costruita a fatica con il club e con l’ambiente. Aurelio De Laurentiis e il suo centravanti vivranno ancora da coinquilini forzati, legati a un contratto che richiede più diplomazia che entusiasmo.
La clausola da 75 milioni
75 milioni di motivi per fingere che vada tutto bene: questo il prezzo della clausola che consente a Osimhen di lasciare Napoli, ma solo per un club straniero. Un vincolo che impone a entrambe le parti di continuare a recitare, evitando fratture definitive per non mandare in fumo il valore economico del cartellino, ormai l’unico legame tra le parti.
Il gelo tra Osimhen e il Napoli si protrae dall’estate 2023, quella immediatamente successiva allo Scudetto con Spalletti. Da allora, tanti no all’Al Hilal e una trattativa infinita col PSG, mai andata in porto. Il punto di svolta arriva a fine 2023: rinnovo fino al 2026 con stipendio da 11 milioni lordi annui, e opzione fino al 2027. Una mossa per blindare il giocatore ed evitare l’uscita a parametro zero. Ma anche un tentativo di guadagnare tempo, mentre intorno il mercato si sgonfiava.
Il sogno si incrina nel 2023: il Napoli flirta con l’idea di cederlo per 200 milioni al PSG, ma senza trovare mai l’incastro giusto. Intanto Osimhen segna (17 gol), ma l’intesa con società e spogliatoio è compromessa. Così, il 4 settembre 2024, la svolta: prestito gratuito al Galatasaray, scelta clamorosa per un attaccante del suo calibro. Eppure, la Turchia lo rilancia: 37 reti in 41 partite, prestazioni dominanti, vittorie, e il ritorno dell’interesse saudita.
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L'ultimo rifiuto di Osimhen
Ma Osimhen dice no all’Al Hilal, anche davanti a un’offerta da 35 milioni per tre anni. E così fa saltare i piani di De Laurentiis, che contava su quei 75 milioni fissati a contratto. Ora, però, i nodi arrivano al pettine.
Il Napoli è prigioniero di una clausola che non riesce a incassare, Osimhen lo è di un contratto che non riesce a rompere. Se entro metà luglio non si concretizza una cessione, il centravanti dovrà presentarsi a Dimaro-Folgarida per il ritiro con Antonio Conte, a meno di un’assenza giustificata. Ma 75 milioni non possono svanire, e la Premier, a vera destinazione desiderata dal nigeriano, osserva con grande attenzione.
Chelsea, Arsenal, Manchester United e il solito PSG restano alla finestra. Il tempo stringe, qualcosa dovrà capitare.