Un nuovo, amaro capitolo si aggiunge al tormentato percorso sportivo di Neymar. L’attaccante brasiliano, tornato al Santos con grandi speranze e il desiderio di rilanciarsi, si è nuovamente fermato: nell’ultima partita disputata, O’Ney ha riportato una lesione al menisco del ginocchio sinistro. Un infortunio serio, che richiederà tempo e cure, e che lo costringerà a restare lontano dal campo in un momento delicatissimo per la sua squadra, impegnata nella corsa per evitare la retrocessione.
Per il Santos si tratta di un colpo durissimo, poiché Neymar rappresentava non solo un simbolo, ma anche l’elemento in grado di accendere l’attacco e trascinare il gruppo. Per il giocatore, invece, è l’ennesimo stop di un percorso che negli ultimi anni è stato segnato più da ricadute e riabilitazioni che da gol e magie. La sua carriera, che in gioventù sembrava destinata a un’ascesa inarrestabile, continua a essere funestata da una sequenza impressionante di problemi fisici.
I numeri parlano chiaro: dal 2013/14 ad oggi Neymar ha subito 45 infortuni differenti, che lo hanno costretto a restare ai box per 1429 giorni complessivi, facendogli saltare 265 partite tra club e nazionale. Una statistica che pesa come un macigno e che sembra raccontare la fragilità cronica di un talento che, quando è al meglio, resta tra i più incisivi al mondo, ma che troppo spesso è costretto a fermarsi proprio nei momenti decisivi.
E proprio il nuovo stop rischia di avere ripercussioni anche sulla Nazionale brasiliana. Con il Mondiale all’orizzonte, l’incertezza attorno al recupero di Neymar diventa un tema centrale per il Ct Carlo Ancelotti. Il Brasile, storicamente abituato a puntare su O’Ney come leader tecnico e carismatico, potrebbe infatti trovarsi a pianificare il torneo senza di lui. Un’eventualità che solo pochi anni fa sarebbe sembrata impensabile, ma che oggi, vista la frequenza dei suoi infortuni, è purtroppo un’ipotesi concreta.
Per Neymar si apre dunque un altro periodo di riabilitazione, con la speranza di rimettersi in piedi e dimostrare di poter ancora incidere. La sua storia non è finita, ma le sfide che lo attendono sono sempre più dure.
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