Nazionale, parla Spalletti: "Ranieri? Tiferò chiunque"

Luciano Spalletti, ormai ex commissario tecnico della Nazionale, ha parlato con amarezza a poche ore dall’ultima gara alla guida degli Azzurri, contro la Moldavia. “Non sono uno a cui le cose scivolano addosso, ho fatto fatica a dormire. Con il tempo tutto passa, ma resta il dispiacere. Ho riflettuto tanto, ma tornare indietro non si può”, ha raccontato a RaiSport.

Il tecnico toscano ha ammesso gli errori commessi nel percorso: “Alcune scelte si sono rivelate sbagliate. Non solo per gli uomini scelti, ma per le condizioni in cui ci siamo trovati. Purtroppo mancavano giocatori fondamentali e ci sono state troppe situazioni complicate. In Norvegia siamo arrivati davvero messi male”.

Intanto, il futuro della panchina azzurra sembra puntare verso Claudio Ranieri, appena uscito dall’esperienza con il Cagliari. Spalletti commenta: “Non so se tornerò subito ad allenare, anche se il nome della Juventus circola. Ma chiunque arrivi, tiferò per lui. Ranieri? È un uomo di esperienza, conosce il calcio come pochi. Se sarà lui, sarò il primo a sostenerlo”.

Sull’esonero, Spalletti è stato chiaro: “Sono stato io a chiedere chiarezza a Gravina, non potevo far finta di niente. Ho parlato in conferenza stampa perché era giusto dire la verità, anche se la Federazione non mi ha affiancato in quel momento. Non aveva senso restare in silenzio per altri due giorni”.

Il rammarico più grande resta uno: “Sono convinto che ce l’avremmo fatta ad andare ai Mondiali. Non mi sarei mai dimesso. Sono stato esonerato e ho firmato la risoluzione solo per rispetto. I soldi non contano, la Nazionale non è un club”.

Infine, una promessa per l’ultima partita: “Sarò il più perfetto possibile. So che i giocatori faranno di tutto per farmi uscire con una vittoria. Non ho mai mancato di rispetto a nessuno”.

 

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