Napoli, parla Oriali: "Per lo scudetto ci siamo anche noi"
Il braccio destro di Conte conferma: allo scudetto il Napoli crede ancora

A nove giornate dalla fine del campionato il Napoli non può non sentirsi ancora in corsa per lo scudetto, parola di Lele Oriali. Nonostante il pareggio nell'ultima gara contro il Venezia, cui ha fatto seguito la vittoria dell'Inter a Bergamo sull'Atalanta che ha portato i nerazzurri a +3 in classifica sui partenopei. Che però sanno di poter ancora dire la loro: "Né io né il mister ci aspettavamo di essere in questa posizione a questo punto del torneo - ha commentato Lele Oriali a Radio CRC, braccio destro di Antonio Conte -. Avevamo l'idea e la convinzione di fare bene, ma così....Siamo pronti a tutto, ma l'obiettivo stagionale era di tornare in Europa, possibilmente con la Champions. Non possiamo lamentarci di quanto fatto finora, siamo contenti di quanto fatto e la speranza è che i giocatori rientrino dalle nazionali in buona forma e senza infortuni".
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Nessun segreto
La rinascita del Napoli è arrivata dopo una stagione da dimenticare, grazie soprattutto all'arrivo di Conte in panchina. Per Oriali, però, non esistono segreti: "Noi trasmettiamo ai giocatori l'idea che attraverso il lavoro, il sacrificio e il sudore si possono ottenere risultati importanti. I ragazzi non vedevano l'ora di rilanciarsi, si sono messi a disposizione e hanno fatto quello che gli abbiamo chiesto. I risultati si stanno vedendo. Poi c'è Conte che è un fuoriclasse tra gli allenatori, dà sempre qualcosa in più per la squadra. Sa creare un gruppo eterogeneo, unito e coeso".
E sulla lotta scudetto ha aggiunto: "Le squadre in lotta sono tre: Inter, Atalanta e Napoli, con le prime due che avevano qualcosa in più rispetto alle altre dall'inizio per via di un organico più ampio e competitivo. In queste nove giornate ci si giocherà il titolo, anche il Napoli ovviamente. I ragazzi stanno dando tutto".
Oriali ha raccontato anche come è nato il suo legame con Conte. "Ci siamo visti e incontrati quando fu scelto come CT della Nazionale, c’era bisogno di un cambio anche in Federazione per il ruolo di team manager, Gigi Riva stava per lasciare e serviva un sostituto. Il presidente Tavecchio mi chiamò, gli sarebbe piaciuto se avessi preso il ruolo. Chiesi di chiedere al tecnico se andassi bene, io ho vissuto all’Inter e lui alla Juventus: organizzato l’incontro, ci trovammo subito a Milano in un ristorante. Dopo cinque minuti ci siamo capiti al volo, siamo stati due uomini di fatica, il nostro ruolo era simile e ci siamo subito ‘sposati’. Da allora siamo andati di pari passo con varie esperienze, anche all’Inter facendo bene".