Mercato azzurro

Napoli, ora il mercato comincia a far discutere

Un mercato, quello del Napoli, da quasi 200 mln di euro che eccezion fatta per Hojlund lascia ancora molti perplessi.

Napoli, ora il mercato comincia a far discutere

L’entusiasmo dell’estate è ormai un ricordo sbiadito. Il Napoli, reduce da un mercato da quasi 200 milioni di euro, si presenta all’appuntamento di Champions League con il PSV carico di dubbi e interrogativi. Il progetto avviato per rilanciare i campioni d’Italia dopo la stagione dello scudetto sta faticando a prendere forma. I nuovi acquisti, per ora, non hanno rispettato le aspettative. E se non ci fossero i nomi altisonanti di De Bruyne e Hojlund a tenere in piedi la baracca, le critiche sarebbero già esplose in modo fragoroso.

Contro il Torino, il Napoli ha offerto l’ennesima prestazione incolore, confermando la sensazione di una squadra ancora incompleta e confusa. Non è solo una questione di risultati – tre sconfitte stagionali contro City, Milan e, appunto, granata – ma di un’identità che fatica a emergere. Kevin De Bruyne ha garantito un rendimento solido, pur senza brillare come ai tempi migliori, mentre Hojlund, con 26 reti in due stagioni tra Premier e Coppe, ha dato finora segnali di affidabilità. Ma attorno a loro il resto si muove a fatica.

Il nodo dell’attacco resta irrisolto. Lorenzo Lucca, arrivato come alternativa a Hojlund e costretto a prendersi la scena per via degli infortuni di Lukaku, non ha ancora trovato una dimensione credibile. Il gol segnato al Pisa, bello e fisico, ha rappresentato un piccolo squarcio in un inizio complicato. Ma la sensazione è che il peso della maglia e del ruolo siano ancora troppo per lui. La partita di Eindhoven sarà un banco di prova ulteriore: al Napoli serve un centravanti, e al momento Lucca è l’unica opzione.

A centrocampo resta un mistero l’impiego di Elmas. Arrivato negli ultimi giorni di mercato per dare profondità all’organico in vista della partenza di Anguissa per la Coppa d’Africa, il macedone ha trovato poco spazio. Eppure con Spalletti era stato spesso decisivo, anche partendo dalla panchina. Sei i gol segnati nell’anno dello scudetto, a testimonianza di una duttilità che oggi Conte fatica a valorizzare. Il Napoli del presente è legato a un centrocampo a quattro che fatica ad accogliere un giocatore così ibrido, mezzala, esterno, regista aggiunto. Forse troppo per una squadra che ha bisogno di ruoli chiari e gerarchie stabili.

In difesa, il discorso non cambia. Beukema, uno degli investimenti più importanti dell’estate (32 milioni), fatica ad affermarsi come leader del reparto. L’assenza prolungata di Rrahmani e i problemi fisici di Buongiorno lo hanno costretto agli straordinari, ma senza offrire prestazioni all’altezza. Più che errori individuali, è l’impressione generale di poca autorevolezza a preoccupare. Il reparto arretrato ha ballato per sette partite consecutive, e il centrale olandese non è riuscito a trasmettere sicurezza.

Poi c’è il caso Noa Lang. Doveva essere l’uomo in grado di dare imprevedibilità e qualità al tridente, invece è finito presto ai margini. Penalizzato dalla concorrenza e dalla necessità di trovare equilibri tattici, l’esterno olandese ha giocato pochissimo. A Torino era anche riuscito a segnare, ma il VAR gli ha cancellato la gioia per un fuorigioco millimetrico. Domani a Eindhoven, nella città dove ha vissuto due stagioni e vinto due titoli, potrebbe avere finalmente una chance. Sarebbe anche un segnale forte da parte di Conte, che fin qui lo ha impiegato con il contagocce.

L’estate era cominciata con ambizioni enormi, sostenute da investimenti importanti. Ma dopo pochi mesi il Napoli si ritrova con più dubbi che certezze. I nuovi devono ancora dimostrare di valere il prezzo pagato, l’impianto di gioco fatica a decollare e i risultati iniziano a pesare. A Eindhoven non ci saranno appelli: serve una risposta netta, anche per giustificare quei 200 milioni che, per ora, sembrano più un peso che una spinta.