Lorenzo Buffon è scomparso a Latisana, in provincia di Udine, dove risiedeva. A darne comunicazione è la sua unica figlia, Patricia. L’ex portiere del Milan, con cui conquistò cinque scudetti in dieci anni, avrebbe compiuto 96 anni il prossimo 19 dicembre. Dopo il decennio trascorso in rossonero, sotto la guida del capitano Nils Liedholm dal 1950 al 1960, la sua lunga carriera lo portò anche a difendere le porte di Genoa, Fiorentina, Inter e della Nazionale italiana. Buffon è considerato uno dei migliori portieri nella storia del calcio italiano. Insieme al portiere Lev Yashin, è stato scelto per rappresentare la squadra FIFA All-Star negli anni 60. Celebre fu la sua rivalità sportiva con Giorgio Ghezzi, altro grande portiere di quegli anni, in particolare perché difendeva i colori dell’Inter: i derby milanesi rappresentavano così anche un confronto diretto tra due interpreti di altissimo livello del ruolo.
Arrivò al Milan grazie al suo allenatore della Portogruarese Felice Arienti. Dopo quattro mesi di apprendistato da quarto portiere, scavalcò la concorrenza (Rossetti, Milanese e Bardelli), divenendo titolare inamovibile. Esordì in Serie A giovanissimo con il Milan contro la Sampdoria, vincendo 5-1, il 15 gennaio del 1950. Nel campionato 1949-1950 divenne presto titolare, conquistando l’anno seguente il suo primo titolo italiano, quarantaquattro anni dopo l’ultimo vinto dal Milan, e la Coppa Latina, all’epoca riconosciuta come la più prestigiosa competizione per club d’Europa. Divenne così il portiere del grande Milan degli anni 50, reso famoso dal trio Gre-No-Li. Affermatosi come pilastro della squadra, conquistò anche gli scudetti nelle stagioni 1954-1955, 1956-1957 e 1958-1959 ed un’altra Coppa Latina nel 1956, sebbene negli ultimi anni abbia giocato in maniera discontinua, alternandosi con il secondo portiere Narciso Soldan. L’ultima partita con il Milan, la trecentesima, la disputò il 16 settembre 1959 a Milano contro il Como in Coppa Italia, persa per 0-1.
Passato al Genoa nel 1959 con uno scambio con Giorgio Ghezzi, esordì contro l’Udinese l’8 novembre 1959 (2-2). La sua ultima partita col Genoa fu contro il Palermo (1-1) parando all’ultimo secondo il rigore. Il Genoa concluse il campionato al 18º posto, retrocedendo in Serie B.
Tornò a Milano, stavolta all’Inter, nella stagione 1960-61, dove restò per tre stagioni, disputando 90 incontri. Fu anche chioccia di Giacinto Facchetti. A causa di frequenti infortuni muscolari fu spesso sostituito dal secondo portiere, l’anziano ma celebre Ottavio Bugatti. Il 3 marzo 1963, al termine della partita contro l’Atalanta, persa dai neroazzurri per 0-1, il presidente nerazzurro Moratti entrò nello spogliatoio e prese il comando della situazione, imponendo l’utilizzo di Ottavio Bugatti al posto di Buffon. Nonostante ciò ebbe modo di vincere nel 1963 un altro scudetto, aprendo di fatto il ciclo della Grande Inter.
Passò quindi alla Fiorentina, con Giuliano Sarti che compì il percorso inverso trasferendosi all’Inter. Chiuso dal giovane emergente Enrico Albertosi, disputò solamente l’ultima partita di campionato contro il Bari, persa per 0-2. Nel 1965 passò all’Ivrea in Serie C, disputando 11 partite.
Secondo quanto riferito dalla figlia, Buffon è deceduto a causa di un improvviso arresto cardiaco. I funerali si terranno in forma privata a Latisana.
Buffon finì spesso sulle pagine di cronaca mondana quando, nel 1958, sposò Edy Campagnoli, la valletta che affiancava Mike Bongiorno nel programma “Lascia o raddoppia?”. Il matrimonio, però, terminò con un divorzio.
Negli ultimi anni il suo nome è tornato alla ribalta anche per la curiosità genealogica che lo legava a Gianluigi Buffon: Lorenzo era infatti cugino di secondo grado del nonno dell’ex portiere della Juventus, dettaglio che ha sempre affascinato gli appassionati per la coincidenza di due campioni dello stesso ruolo all’interno della stessa famiglia.