Dopo le polemiche di Napoli-Inter arriva la risposta dell’AIA. L’arbitro Maurizio Mariani, l’assistente Alessandro Bindoni e il Var Marini sono stati fermati per errore tecnico nella gestione del rigore concesso agli azzurri. Un provvedimento severo, ma inevitabile secondo i vertici arbitrali, dopo l’episodio che ha condizionato il big match del Maradona. Il contatto tra Mkhitaryan e Di Lorenzo, ritenuto dal campo falloso, non avrebbe infatti dovuto essere punito con il penalty.
La decisione dell’AIA arriva al termine di una revisione approfondita, che ha individuato responsabilità condivise tra i tre protagonisti della direzione arbitrale. Mariani, inizialmente ben posizionato, aveva lasciato correre, convinto della regolarità dell’intervento del centrocampista nerazzurro. Poi, su segnalazione dell’assistente Bindoni, ha cambiato idea, assegnando un rigore che ha scatenato le proteste dell’Inter e le discussioni del dopo gara. Il Var, dal canto suo, ha completato il check ma non ha ritenuto necessario richiamare il direttore di gara al monitor, un’omissione che ha aggravato l’errore complessivo.
In seno all’AIA si parla di un errore “triplice”, con un grado di responsabilità ripartito idealmente tra i protagonisti: il 30% imputato a Mariani per la decisione finale, il 60% a Bindoni per l’intervento sbagliato via auricolare e il restante 10% al Var per la mancata revisione video. Una catena di valutazioni sbagliate che ha portato all’assegnazione di un “rigorino”, come lo stesso designatore Gianluca Rocchi definisce quei falli di lieve entità che non vorrebbe più vedere in Serie A.
Per Bindoni, l’assistente coinvolto in modo più diretto, lo stop sarà il più lungo. L’arbitro friulano, reduce insieme a Mariani dalla direzione della finale del Mondiale Under 20 tra Argentina e Marocco, resterà fermo almeno fino a fine novembre. Anche Mariani pagherà con una sospensione: l’arbitro della sezione di Aprilia è stato escluso dalle designazioni per il turno infrasettimanale e non sarà impiegato neppure nel weekend successivo. Potrebbe tornare solo nella settimana successiva, in Serie B o in sala Var, per riprendere gradualmente l’attività.
Una battuta d’arresto pesante per un fischietto di grande esperienza. Promosso in Serie A nel 2015, dopo l’esordio in massima serie datato 6 gennaio 2013 in Chievo-Atalanta, Mariani è diventato internazionale nel 2019 e nel corso della sua carriera ha diretto numerose sfide di alto profilo. Non mancano però gli episodi controversi che ne hanno segnato il percorso.
Nella memoria resta ancora l’Inter-Juventus del 24 ottobre 2021, quando un contatto tra Dumfries e Alex Sandro portò a un rigore concesso ai bianconeri dopo revisione Var. Più recente, il penalty assegnato ai nerazzurri in Inter-Napoli del 10 novembre 2024 per un lieve tocco tra Anguissa e Dumfries, considerato “eccessivo” dalla stessa AIA. E ancora, nella finale di Coppa Italia 2025 tra Milan e Bologna, i mancati rossi a Ferguson e Beukema per una gomitata a Gabbia alimentarono nuove polemiche.
Ora l’AIA sceglie la linea della fermezza, decisa a ristabilire credibilità e uniformità di giudizio dopo settimane di tensioni arbitrali. La speranza, nelle intenzioni del designatore Rocchi, è che una pausa forzata serva a riportare serenità e concentrazione all’interno della categoria. Mariani, Bindoni e Marini restano professionisti stimati, ma il messaggio è chiaro: la tolleranza per gli errori che alterano l’esito di partite decisive è finita.