Dal rossonero al Three Lions, il passo può sembrare breve, ma per Ruben Loftus-Cheek è stato un lungo viaggio fatto di cadute, ripartenze e nuove sfide. Sette anni dopo l’ultima volta, il centrocampista del Milan torna a indossare la maglia dell’Inghilterra. Una convocazione attesa, voluta, e che oggi ha il sapore della rivincita personale. “Quando ho saputo della convocazione ero a casa di mia madre, è stato un bel momento, tornare dopo tutto questo tempo è bellissimo”, ha raccontato dal ritiro della nazionale. Un momento speciale, arrivato dopo una stagione in netta crescita e un avvio di campionato che lo ha visto protagonista in Serie A.
Dal 2018 ad oggi, Loftus-Cheek ha vissuto più di una battuta d’arresto. Il talento esploso al Chelsea ha dovuto fare i conti con infortuni gravi, come la rottura del tendine d’Achille, che ne hanno frenato l’ascesa proprio quando sembrava lanciato verso una carriera di alto livello. “Dopo il 2018 ho subito molti infortuni tra cui la rottura del tendine d’Achille, purtroppo questi ostacoli mi hanno impedito di godermi momenti così. È stato snervante seguire l’Inghilterra da lontano per tutto questo tempo”. Un dolore sportivo che si è trasformato in motivazione, e che ha trovato nuova linfa nel trasferimento a Milano.
Arrivato al Milan nella scorsa stagione, Loftus-Cheek ha trovato in Italia il contesto giusto per ritrovarsi. Tecnica, corsa, visione e senso del gol: tutte qualità che il centrocampista sta esibendo con continuità nel nostro campionato. Quest’anno, sotto la guida di Massimiliano Allegri, ha iniziato da titolare le prime due gare stagionali, segnando anche un gol importante nella trasferta di Lecce. “In squadra siamo tutti contenti dell’arrivo di Allegri, è un allenatore intelligente ed esigente e ci sta trasmettendo tutta la sua energia. Vogliamo tornare grandi sotto la sua guida. Giocare in Italia mi sta aiutando a conoscere il calcio e a crescere come giocatore, conoscere diversi tipi di calcio mi fa sentire più completo”.
Nel ritiro dell’Inghilterra troverà volti nuovi, ma anche una figura che ha segnato un passaggio fondamentale della sua carriera: Thomas Tuchel. L’allenatore tedesco, oggi nello staff tecnico dei Tre Leoni, fu colui che provò a reinventarlo nel suo periodo al Chelsea, spingendolo fuori dalla comfort zone. “Quando arrivò al Chelsea, voleva che giocassi da esterno a tutta fascia e io inizialmente rifiutai. Con il tempo, però, ho iniziato a ricoprire quel ruolo e tanti altri, proprio perché sentivo la sua fiducia”.
Ora il tempo delle scelte è finito. Loftus-Cheek è tornato a indossare quella maglia bianca che ha sognato per anni. A 28 anni, con le cicatrici del passato ma la consapevolezza di chi non si è mai arreso, si riaffaccia sulla scena internazionale con l’obiettivo di restarci. E, perché no, di prendersi quel posto al prossimo Mondiale che sembrava ormai lontano.