Obiettivo Mondiale

Italia, Locatelli avvisa: “Un solo obiettivo, il Mondiale”

Manuel Locatelli sprona i suoi compagni in vista dell'obiettivo sfumato nelle ultime due edizioni. Poi l'elogio per Gattuso.

Italia, Locatelli avvisa: “Un solo obiettivo, il Mondiale”

La nuova Italia di Gennaro Gattuso riparte da Tallinn, ma anche da uno dei volti simbolo di una generazione ancora in cerca di riscatto: Manuel Locatelli. Il centrocampista della Juventus è pronto a prendersi sulle spalle parte del peso della ricostruzione azzurra, consapevole dell’importanza del cammino verso i Mondiali del 2026. Intervistato da Vivo Azzurro TV, Locatelli ha parlato del nuovo corso tecnico e dello spirito che si respira in ritiro, a pochi giorni dalla sfida contro l’Estonia, in programma venerdì e valida per il percorso di qualificazione.

Le sue prime parole sono per il nuovo commissario tecnico, che ha già lasciato il segno in allenamento. “Con lui bisogna andar forti e pedalare, altrimenti s’arrabbia – ha scherzato Locatelli –. Siamo qui da due giorni, ma ha messo molta intensità. Ci chiede di spingere. Il mister è carico, siamo tutti carichi per queste partite. Credo ci sia poco tempo anche per dire tante cose, bisogna vincere queste partite e fare i fatti”.

Il messaggio è chiaro: l’Italia non può più permettersi incertezze. Dopo due mancate qualificazioni consecutive alla Coppa del Mondo, il gruppo azzurro ha fame di riscatto, e Locatelli ne è uno dei portavoce. Le sue parole riflettono il clima di concentrazione e determinazione che si respira a Coverciano. E a fare la differenza, secondo il numero 5 della Juve, sarà ancora una volta l’unione del gruppo.

“Non c’è nonnismo, ma voglia di migliorarsi. Siamo un bel gruppo, dobbiamo conoscerci meglio con i nuovi ma siamo un bel gruppo. Ci sono quelli un po’ più vecchi con cui sono stato di più ed è sempre bello ritrovarli, con tanti ho giocato anche per tanto tempo nelle Under. Poi ci sono tanti giovani che vogliono imparare e mettersi in discussione”.

Una Nazionale rinnovata, dove i senatori iniziano ad avere ruoli diversi. Come Leonardo Bonucci, oggi nello staff tecnico dopo l’addio al calcio giocato. “È strano rivederlo nello staff, è una persona speciale per me. È venuto al mio matrimonio, è stato un capitano di grande esempio. Lo chiamo Leo, faccio fatica a chiamarlo mister. Con chi ho legato di più del gruppo? Barella e Bastoni, ma anche con Vicario, con Cambiaso, con Di Lorenzo siamo stati a cena. Siamo un gruppo di bravi ragazzi, ci conosciamo da tempo”.

Tutti uniti da un obiettivo comune che non ammette interpretazioni: il biglietto per il Mondiale statunitense. “Deve essere qualificarci al Mondiale. Gattuso ci ha chiesto senso di appartenenza che è poi ciò che ci deve servire per arrivare a queste competizioni. Senza frenesia però, perché con la frenesia non si raggiungono i risultati, bisogna restar tranquilli ed equilibrati. L’amor proprio che deve esserci è enorme, è quasi un obbligo avere questo senso di appartenenza, altrimenti meglio non venire”.

C’è spazio, infine, anche per parlare di ispirazioni e modelli di riferimento, sia del passato che del presente. Locatelli non ha dubbi su chi lo abbia influenzato nel corso della carriera: “Del Piero, Totti, Pirlo… Recentemente ho guardato tanto Kroos, l’ho ammirato davvero tantissimo. Mi piace molto anche De Jong, un altro molto bravo in quel ruolo negli ultimi anni è stato Casemiro”.

Ora, però, l’unico riferimento valido è quello che porterà ai prossimi Mondiali. E per Locatelli e per l’Italia, ogni passo – a partire da venerdì – dovrà essere fatto con la massima convinzione. Come chiede Gattuso: forti e pedalando.