Serie A

Leao: “Allegri mi parla come un padre a un figlio”

L'attaccante portoghese si avvicina al derby con fiducia e spiega i miglioramenti della squadra

Leao: “Allegri mi parla come un padre a un figlio”

A tre giorni dal derby Leao ha parlato della partita più attesa, una sfida che può valere anche il primo posto:

“Tutti i calciatori sono pronti per la partita – le parole dell’attaccante rossonero in collegamento con la trasmissione Morning Footy di Cbs -. Vogliamo preparare questa gara bene, si tratta del derby e l’Inter è un bel gruppo, ha creato una buona squadra. Per noi è anche un’opportunità per raggiungere la testa della classifica e si sente già il clima di questo week end”.

L’attaccante rossonero è tornato anche sui cambiamenti rispetto alla scorsa stagione: “L’anno scorso è stato difficile, quest’anno sono arrivati tanti calciatori nuovi, ma il club, la struttura, tutti hanno fatto un grande lavoro: hanno portato un grande direttore che lavora molto bene, hanno tenuto Ibra, hanno portato Allegri che ha molta esperienza, hanno portato Luka Modric e penso che questi tasselli siano importanti per noi, per i calciatori più giovani. Come potete vedere nella nostra squadra ci sono molti calciatori giovani e gente con esperienza ci può aiutare a fare molto bene. Anche se non siamo ancora a metà stagione vogliamo raggiungere buoni risultati, ma ovviamente passo dopo passo e domenica è un’occasione per mostrare quello che possiamo fare”.

Leao ha parlato anche di Allegri e di come con lui ci sia un rapporto simile a quello tra padre e figlio:

Il mister non mi chiede molte cose, mi ha solo detto: “sii libero” e la cosa più importante è stare focalizzato e avere la giusta mentalità, perché sa cosa so fare con la palla e che posso aiutare la squadra anche senza palla. È più come un padre quando chiede a un figlio di fare sempre meglio a scuola, nella vita, di fare le cose nella maniera giusta. Io mi sento felice e con molta fiducia in ogni partita perché so che lui conta su di me, mi chiede solo di essere concentrato anche dopo un gol, di non fermarmi”.

L’attaccante portoghese ha commentato il suo modo di giocare e i suoi modelli:

“A essere onesti a me piace l’uno contro uno, dribblare uno, due, tre difensori, ma sappiamo che il calcio è cambiato, contano anche le statistiche. A me non piacciono molto, sono cresciuto guardando Robinho, Ronaldinho, Quaresma, Cristiano e questo tipo di calciatori mi fanno emozionare, vedere quello che fanno sul campo. Oggi, però, la cosa più importante è fare gol, così nella mia posizione attuale sono vicino a quei calciatori che fanno la differenza e la differenza la fai segnando e non solo con i dribbling. Allegri ha cambiato la mia mentalità portandomi più vicino alla possibilità di segnare, a volte giocando da esterno sono troppo lontano e se vuoi essere l’uomo giusto devi fare la differenza”.

Domenica sera Leao dovrebbe fare coppia con Pulisic, che sull’americano dice: “Penso che sia cambiato, quando lo vedevo al Chelsea e al Borussia Dortmund, era un esterno a cui piaceva dribblare, uno contro uno, andare da una parte all’altra, con un sacco di abilità. Christian ha capito quello di cui parlavo prima sull’ evoluzione del calcio circa le statistiche. È un calciatore con grandi qualità, ma è anche molto intelligente e in quella posizione, dove gioca ora, come numero dieci sa come muoversi e quando gioco con lui cerco di aiutarlo e di creare gli spazi per lui. È molto importante per noi e possiamo fare la differenza in ogni momento, certamente può giocare anche a destra e a sinistra così che il mister abbia più opzioni”.

Infine l’attaccante del Milan ha affrontato il tema della paternità: “Mi ha insegnato a essere più focalizzato e a godermi ogni singolo momento. Mi danno forza, quando ci sono momenti negativi penso a loro, cerco di realizzare come posso fare meglio”.