La gara

La Fiorentina demolisce la Juventus: al Franchi finisce 3-0

La Viola non lascia scampo a una Juventus sempre più in crisi. Decidono Gosens, Mandragora e Gudmundsson

La Fiorentina demolisce la Juventus: al Franchi finisce 3-0
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Il trionfo della Fiorentina, lo sprofondo della Juventus. Al Franchi finisce 3-0 una partita senza storia, nella quale la squadra di casa fa quello che vuole impartendo un'altra durissima lezione alla squadra di Motta, di nuovo pesantemente ko dopo lo 0-4 subito settimana scorsa in casa contro l'Atalanta.
La nuova difesa di Motta si rivela un fallimento, con Veiga titolare e Gatti in panchina. Nico Gonzalez tocca pochissimi palloni e, ogni volta che entra in gioco, viene accolto da una valanga di fischi.

Tanto possesso palla della Juve, almeno nei primi minuti, ma zero pericoli, mentre la Fiorentina cerca spunti verticali, si difende compatta e combatte su ogni pallone. Uno di questi lanci costringe Di Gregorio a uscire dalla sua area e anticipare di petto Kean, ma la linea difensiva è totalmente assente.
Al 15' Gosens fa ripiombare la Juve nell'incubo: prima colpisce di testa, Veiga respinge, ma restituisce il pallone all'avversario, che con il mancino segna e gela Di Gregorio. L'esultanza di Gosens, mentre scocca una freccia verso il pubblico, è una ferita profonda per la Juve.

Il raddoppio arriva appena tre minuti dopo, per un uno-due terrificante: Mandragora, servito da Fagioli, segna con un sinistro a incrociare che piega definitivamente la Signora. La Fiorentina, in un’atmosfera da sogno, si trova in completo controllo, mentre la Juve è ormai travolta.
La squadra di Palladino trova varchi centrali con facilità, e seppur Kalulu e Veiga tentino di reggere, il supporto dei compagni è inesistente. Mentre De Gea continua a essere un osservatore passivo, la reazione della Juve si riduce a un debole tentativo di Veiga e una conclusione senza preoccupazioni di Weah. Stessa storia con Koopmeiners, che scambia con Kolo Muani, ma manda il pallone in curva.

La Fiorentina, ormai in totale fiducia, ci prova anche con Dodo, il cui tiro da posizione difficile si perde largo. Poi Cataldi cerca un'imbeccata per Mandragora, ma la palla è troppo lunga e i due si rammaricano. In chiusura di primo tempo, un brivido per la Juve arriva con Pablo Marì, che di testa sfiora il secondo palo.

 

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Juve, nessuna reazione

Nessun cambio all'inizio della ripresa, né nei protagonisti né nell’andamento della partita. La Juve prova a impensierire De Gea con un colpo di testa di Veiga su calcio d’angolo, ma l’azione si conclude senza effetti. La situazione però peggiora rapidamente: la Juve è scoperta e Kean, a tu per tu con la porta, calcia incredibilmente largo. Ma il copione si ripete poco dopo, con Gudmundsson protagonista, complice la difesa inesistente della Juventus che gli permette di prendere palla indisturbato e di avanzare fino al limite dell'area. Questa volta, l’islandese non sbaglia, e il suo rasoterra al 54' si infila nell'angolino basso, lasciando Di Gregorio sconsolato. Sul 3-0, la disperazione è palpabile, con i compagni fermi a fissare il vuoto, mentre Motta resta impassibile, con le mani in tasca. La Fiorentina trova anche il quarto gol con Kean, rete annullata per fuorigioco a inizio azione dello stesso centravanti, sempre più rimpianto bianconero. La partita si chiude con una Fiorentina che rilancia le proprie ambizioni europee, mentre la Juve è chiamata a riflettere dopo due pesanti sconfitte in una settimana. Le immagini finali del Franchi parlano chiaro: la Fiorentina sotto la Fiesole canta e gioisce, mentre la Juve, sotto lo spicchio dei pochi tifosi bianconeri, può soltanto chiedere scusa.