La Svezia si inchina alla Svizzera, che fa un altro passo verso il Mondiale del 2026. A distanza, davanti alla TV, c’era sicuramente anche Ardon Jashari, che non ha potuto prendere parte alla trasferta scandinava della sua Nazionale. Il giovane centrocampista rossonero sta proseguendo la riabilitazione a Milanello dopo la frattura del perone destro rimediata a fine agosto, un infortunio tanto sfortunato quanto doloroso, frutto di uno scontro fortuito in allenamento con il compagno di squadra Gimenez.
Da allora, è iniziato un percorso di recupero lungo e meticoloso, studiato nei minimi dettagli dallo staff medico del Milan. Jashari sta seguendo un programma personalizzato, con l’obiettivo di tornare in campo a pieno regime tra la metà e la fine di novembre. Una tempistica che non ammette forzature, perché si vuole evitare ogni rischio di ricaduta. La priorità è tornare al 100% per potersi ritagliare spazio in un reparto che, nel frattempo, ha trovato una sua identità.
Il giovane talento svizzero, arrivato in estate come secondo acquisto più oneroso dietro Nkunku, ha avuto finora pochissimo spazio per mettersi in mostra. Dopo un paio di spezzoni in Coppa Italia contro il Bari e un’apparizione nella gara inaugurale di campionato contro la Cremonese, la sua stagione si è subito complicata con il grave infortunio patito proprio alla vigilia della sfida con il Lecce. Un brutto colpo, che ne ha frenato sul nascere l’inserimento negli schemi di Massimiliano Allegri.
Quando tornerà a disposizione, però, per Jashari si aprirà una nuova sfida: conquistare minuti e fiducia in una mediana molto competitiva. Il trio titolare composto da Modric, Rabiot e Fofana garantisce esperienza, qualità e fisicità, mentre in panchina non mancano soluzioni pronte a subentrare. Per questo il rientro in gruppo dovrà coincidere con un salto di qualità anche sul piano della personalità, perché il Milan si aspetta molto dal centrocampista elvetico, considerato un investimento di prospettiva.
Il Mondiale del 2026 è un traguardo ambizioso, ma Jashari sa che tutto passa dal presente. E il presente è fatto di lavoro quotidiano a Milanello, lontano dai riflettori ma sempre più vicino al rientro. La speranza del giocatore e dello staff è di rivederlo in campo prima della sosta invernale, magari per cominciare a scrivere finalmente la sua storia in rossonero.