Il brillante successo sull’Estonia ha restituito entusiasmo, ma non ha cambiato la sostanza: l’Italia deve vincere tutte le partite che restano e farlo con largo margine. La differenza reti, infatti, sarà il primo criterio in caso di arrivo a pari punti e, al momento, il divario con la Norvegia è ampio: +11 per i nordici, +4 per gli Azzurri.
Il calendario porta dritto al 16 novembre, data cerchiata in rosso: Italia-Norvegia, lo scontro diretto che deciderà il primo posto del girone e il pass diretto per il Mondiale 2026. Ma prima c’è un altro esame da superare, forse ancora più delicato: lunedì 8 settembre a Debrecen contro Israele. Una vittoria consentirebbe alla squadra di Gattuso di agganciare il secondo posto e blindare almeno i playoff, la via di riserva per arrivare oltreoceano (con semifinali il 26 marzo e finali il 31).
La classifica, però, non lascia margini: Norvegia a 12 punti (quattro gare giocate), Israele a 9, Italia ferma a 6 dopo tre incontri. Estonia a quota 3 e Moldavia ancora a zero. Gli Azzurri, dunque, sono terzi e oggi virtualmente fuori da tutto.
Il match di Debrecen è quindi già decisivo, anche perché Israele ha dimostrato di poter mettere in difficoltà chiunque. Per Donnarumma e compagni l’obiettivo è chiaro: conquistare tre punti che valgono doppio e avvicinare la vetta, con la consapevolezza che da qui a novembre ogni gol potrebbe pesare come oro.