Il poker della Norvegia sull’Estonia ha chiuso ogni discorso legato alla qualificazione diretta e ha spinto l’Italia dentro un territorio che conosciamo fin troppo bene: quello dei playoff. Il verdetto della serata norvegese ci accompagna così verso Zurigo, dove giovedì prossimo verrà stabilito il percorso che dovrà riportare gli azzurri al Mondiale del 2026, in programma tra Stati Uniti, Canada e Messico. Con dodici posti europei già riservati alle prime dei gironi e quattro destinati alle squadre che emergeranno dagli spareggi, la strada passa inevitabilmente da un’urna che potrebbe essere ricca di insidie.
In questo scenario, l’Italia paga anche un pizzico di sfortuna, perché la Norvegia, oggi, è una realtà capace di complicare la vita a chiunque, come dimostra la qualificazione ottenuta ieri sera dopo l’ultima apparizione del 1998. Tra le grandi europee, la Francia ha raggiunto l’Inghilterra tra le qualificate, mentre il Portogallo dovrà attendere la gara con l’Armenia per brindare. Spagna, Germania, Danimarca, Belgio, Croazia, Olanda, Svizzera e la stessa Norvegia sono vicine al traguardo del pass diretto.
Molto più incerta, invece, è la volata per i secondi posti che garantiscono l’accesso al sorteggio dei playoff. Restano aperti i duelli tra Ucraina e Islanda, Bosnia e Romania, Galles e Macedonia del Nord, Slovacchia e Nord Irlanda. L’Italia almeno una certezza ce l’ha: sarà testa di serie, grazie al ranking Fifa. Con la Nazionale dovrebbero finire in prima fascia Turchia, Polonia e, se confermerà il piazzamento, l’Ucraina. Dietro, in seconda e terza fascia, si muoverà il resto delle seconde: nelle proiezioni attuali Galles, Scozia, Ungheria e Repubblica Ceca da una parte, Slovacchia, Albania, Bosnia e Kosovo dall’altra.
Il vero punto di attenzione riguarda però la quarta fascia, quella delle quattro nazionali “ripescate” dalla Nations League. Da qui uscirà l’avversaria della semifinale in gara secca del 26 marzo, partita che l’Italia giocherà in casa. La scelta dello stadio non sarà casuale: la Figc vuole evitare l’errore commesso nel percorso verso il Qatar e punta su impianti dove la presenza del pubblico sia garantita, come Bergamo, Udine o lo Stadium di Torino. Per l’eventuale finale, invece, la sede dipenderà dal sorteggio.
Tra le possibili rivali, la Svezia rappresenta il pericolo maggiore. Subito dietro ci sono la perdente del duello tra Galles e Macedonia del Nord, e poi Romania e Nord Irlanda se non dovessero rientrare tra le seconde. In caso contrario, spazio a Moldova e San Marino. Intanto la serata di Chisinau ha consegnato anche un bilancio positivo per il nuovo corso azzurro: Gianluca Mancini e Pio Esposito hanno firmato il quinto successo in cinque partite per Gennaro Gattuso da commissario tecnico. È un dato che pesa, soprattutto ora che l’Italia si appresta ad affrontare per la terza volta negli ultimi tre cicli mondiali l’incubo playoff, dopo due esperienze che hanno lasciato ferite profonde.
Giovedì a Zurigo comincerà tutto un’altra volta. Il primo passo di una storia che deve, necessariamente, cambiare.