Le parole

Ilicic: “Il Covid, la depressione e i miei anni all’Atalanta”

L'ex attaccante nerazzurro ripercorre i suoi mesi di difficoltà e svela i retroscena del suo addio a Bergamo

Ilicic: “Il Covid, la depressione e i miei anni all’Atalanta”

Josip Ilicic, ex giocatore di Palermo, Fiorentina e Atalanta, ora di nuovo a casa con la maglia del Koper (Slovenia), ha ripercorso i momenti più importanti della sua carriera in una intervista alla Gazzetta dello Sport. Si parte dal 2019/20 con la finale di Champions League sfumata con l’Atalanta, dopo un percorso incredibile con la storica vittoria per 4-3 a Valencia con quattro sue reti: “Mi chiedono: senza Covid e depressione dove sarei arrivato? Non lo so, ma avremmo giocato la finale di Champions, ero in uno stato di forma mai visto e non avevamo paura di nessuno”.

L’attaccante, 37 anni, racconta i suoi momenti bui: “Non stavo bene, sono circolate anche brutte voci su mia moglie. Ma davvero qualcuno può pensare che avrei trovato mia moglie con un altro? Si è presa insulti incredibili. Ma qualcosa doveva pure uscire visto che non ero più con la squadra. Ho sofferto, sono stato 42 giorni a Bergamo chiuso in casa, non sapevo se sarei tornato a giocare. Alla fine sono tornato a casa, in Slovenia era come se il Covid non ci fosse, mentre a Bergamo sfilavano le bare nei camion: immagine tremenda”.

Poi le belle parole rivolte a Gasperini, l’allenatore che gli ha cambiato la carriera: “Mi convinse lui ad andare all’Atalanta, ero molto vicino alla Sampdoria. Ho scoperto cosa vuol dire fare un ritiro con lui, tra un allenamento e l’altro non riesci a dormire: le gambe ti pulsano e fanno male. Ma quante partite abbiamo ribaltato grazie a quegli allenamenti? Noi duravamo 90′, gli altri al 60′ erano cotti. Ogni tanto con lui ho avuto discussioni ma quando uno si ama litiga. Mi ha spinto oltre i limiti che pensavo di avere”.