La tradizione

Il Milan parla sempre più francese con Nkunku e Rabiot

Continua il rapporto speciale tra i rossoneri e la Francia, una tradizione iniziata tanti anni fa

Il Milan parla sempre più francese con Nkunku e Rabiot

Di Alessandro Brachino

È un Milan sempre più francese quello di Massimiliano Allegri. Dopo Nkunku, pagato circa 37 milioni di euro al Chelsea, arriva anche il centrocampista Rabiot dall’Olympique Marsiglia, già noto ai tifosi della Juventus e al tecnico toscano Massimiliano Allegri.
Oltre a Maignan dunque, portiere e perno della squadra, arrivano altri due francesi, continuando una tradizione franco-rossonera che dura già da diversi anni.

 

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Tradizione molto importante nelle ultime stagioni dalle parti di San Siro, dato che proprio nell’anno della vittoria del diciannovesimo scudetto arrivarono in porta il già citato Mike Maignan dal Lille campione di Francia in carica e Olivier Giroud dagli allora campioni d’Europa in carica del Chelsea. Entrambi, proprio insieme a Theo Hernandez, arrivato qualche estate prima, furono cruciali e determinanti per la conquista del campionato a suon di parate e gol. Impossibile per i tifosi milanisti dimenticare il famoso derby di ritorno del febbraio 2022 conclusosi 1-2 grazie a una doppietta di Olivier Giroud da 9 di razza, divenuto poi addirittura un coro della curva rossonera (“Si è girato Giroud”).

Ma questo rapporto tra la Francia e il Milan era iniziato molto prima, tanto che già nel Milan di Berlusconi non sono mancati giocatori transalpini: il primo fu Nestor Combin nel 1969, per poi passare ai vari Papin, Desailly, Vieira, Dugarry (che il Milan, vedendolo nel Bordeaux, preferì niente meno che a Zidane), ma anche a meteore del calibro di Bà, N’Gotty, Dhorasoo e Gourcouff, e poi ancora Menez, Rami, Mexez e Flamini.
Fino ad arrivare al Milan di oggi, colmo di speranza ed entusiasmo per la stagione appena cominciata, con i nuovi innesti Nkunku e Rabiot, che inseriti nel nuovo Milan di Allegri possono far sognare nuovamente il Meazza.