Il retroscena

Haaland punge Mancini: “Mi toccava il sedere, ma grazie a lui ho fatto due gol”

Il centravanti della Norvegia svela cosa è successo tra lui e il difensore in campo, poi si gode la storica qualificazione al Mondiale

Haaland punge Mancini: “Mi toccava il sedere, ma grazie a lui ho fatto due gol”

Gattuso, visibilmente amareggiato, ha commentato che Haaland per un’ora “non ha toccato palla, poi ha spaccato la porta”. Dall’altra parte, il ct della Norvegia Stale Solbakken, con un sorriso complice, lo definisce “una macchina da gol”. Il Mondiale dovrà fare i conti con lui: Erling Braut Haaland il cannibale, il debuttante più atteso che il calcio ricordi.

 

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Dopo aver trascorso un’ora a festeggiare la qualificazione tra campo e spogliatoio, Haaland ha condiviso le sue emozioni alla tv norvegese: “Mi sento orgoglioso per il mio Paese, che non partecipava a un grande torneo da quando io sono in vita”. L’ultima presenza risaliva all’Europeo del 2000, quando la Norvegia venne eliminata dalla Slovenia esattamente un mese prima della nascita del bomber biondo.
“Ora però prevale più il sollievo – ha spiegato Haaland -, perché sentivo il peso della responsabilità. Sapevo che molto dei destini della nostra squadra dipendeva da me. Adesso posso godermi un po’ la gioia del nostro popolo. È un risultato meraviglioso per tutti i norvegesi: dopo la vittoria di San Siro tutte le squadre importanti sanno che siamo imprevedibili e che possiamo fare cose straordinarie”.

Nella sfida contro l’Italia, prima della doppietta che ha deciso il match in sessanta secondi, era stata una gara complicata. Il confronto fisico con Gianluca Mancini, che lo ha limitato per 75 minuti, è stato particolarmente acceso, con diversi battibecchi in campo. Haaland lo racconta con ironia: “Mancini mi è sempre stato addosso, mi toccava spesso il sedere. A un certo punto mi sono stancato e gli ho urlato ‘oh ma che cosa fai?’. Ma poi l’ho ringraziato perché mi ha motivato consentendomi di segnare due gol”.

Il bilancio complessivo è da capogiro: 55 gol in 48 presenze con la Norvegia, 16 dei quali segnati nelle 8 gare di qualificazione al Mondiale. La stella del Manchester City si mette già in corsa per il Pallone d’Oro 2026.