In un momento in cui il movimento calcistico italiano cerca segnali di rilancio, la Figc mette sul tavolo un intervento concreto che potrebbe incidere in modo rilevante sulla crescita dei talenti azzurri. Dal Consiglio federale riunito questa mattina è arrivato infatti il via libera a una modifica strutturale del Manuale delle Licenze Nazionali, un passaggio che va oltre le dichiarazioni d’intenti e introduce criteri capaci di premiare chi punta con decisione sui giovani.
Al centro della riforma c’è il nuovo meccanismo legato all’indicatore del Costo del Lavoro Allargato, parametro decisivo nella gestione del cosiddetto “blocco del mercato” per le società di Serie A. Il presidente Gabriele Gravina ha illustrato la portata della norma sottolineando come essa si inserisca nel percorso tracciato negli ultimi mesi: “Ci si basa sul principio definito nel piano strategico approvato a marzo 2024, che prevede il valore dell’indicatore del Costo del Lavoro Allargato pass dall’attuale 0,8 a 0,7 nell’estate 2026, valore che viene utilizzato per il cosiddetto ‘blocco del mercato’ per le società di Serie A. Per favorire la politica di valorizzazione dei giovani anche rispetto ai paletti internazionali, abbiamo consentito che saranno esclusi da questo numeratore costi e relativi ammortamenti degli Under 23 selezionabili per le nazionali azzurre. Per la B e la C c’è l’ipotesi di fare lo stesso tipo di considerazione per gli Under 21”.
L’impatto potenziale è significativo: equiparare la crescita del vivaio a un vantaggio economico immediato può cambiare l’approccio dei club, storicamente restii a investire sui calciatori italiani più giovani. Una misura che, nel medio periodo, potrebbe offrire nuova linfa anche alle selezioni nazionali, sempre più alla ricerca di profili pronti per il salto internazionale.
Ragionando sulle politiche di valorizzazione, Gravina ha poi ribadito i limiti normativi entro cui la Federazione può muoversi: “Limitazioni o provvedimenti che impongono l’utilizzo di italiani non sono possibili, vanno in contrasto con il diritto internazionale. Quello che si può fare è dare incentivi, c’è già l’ipotesi di un provvedimento di legge o di una modifica della legge Melandri. Sui vivai serve un cambiamento culturale”.
Il presidente si è soffermato anche sul momento della Nazionale e sulle discussioni legate ai playoff Mondiali. Il tema del calendario resta complicato, come spiegato dallo stesso Gravina: “Il rinvio della 30ª giornata non è percorribile, il calendario è intasato. Se il destino della Figc è legato a quello della Nazionale? Non c’è una norma su questo, al nostro interno c’è un principio di democrazia, io ho ricevuto il 98% delle preferenze. Poi ci sono delle riflessioni da fare legate a scelte di responsabilità e di natura personale, ma è presto per parlarne. Sono ottimista, andremo al Mondiale. Il regolamento Fifa per le qualificazioni è noto, inutile cercare anomalie. Certo, se esiste un ranking forse alcune realtà potrebbero meritare qualche vantaggio”.
Un messaggio di fiducia, dunque, che accompagna una giornata di decisioni destinate a lasciare un segno nel futuro del calcio italiano.