Dopo tre giorni di allenamenti a Coverciano, iniziano a delinearsi i tratti distintivi dell’Italia targata Gennaro Gattuso. Contrariamente a quanto accadeva con Mancini e Spalletti, che a due giorni dalla partita provavano già l’undici titolare, il nuovo commissario tecnico preferisce tenere tutti sulla corda: nessuna esercitazione con una formazione definita, lavoro sulle situazioni e porte aperte a ogni soluzione. In altre parole, nessuno (per ora) può sentirsi sicuro del posto per l’esordio contro l’Estonia.
Qualche certezza però emerge. La difesa sarà a quattro, con Di Lorenzo e Dimarco sugli esterni, Bastoni e Calafiori in mezzo. In fase offensiva, l’assetto si trasformerà in un 3-2-5 con Di Lorenzo che stringe, a sostegno dei due centrali. Le incognite maggiori restano a centrocampo e davanti. Barella e Tonali saranno titolari sicuri: il ballottaggio riguarda il terzo uomo, con Locatelli in attesa di una chance nel caso Gattuso scelga il 4-3-3. Diversamente, spazio a un 4-2-3-1 con Raspadori dietro la punta. Non va escluso neppure un 4-4-2 con doppio centravanti: in questi giorni il CT ha provato Kean e Retegui insieme.
L’idea è quella di rivedere, in fase di possesso, un’Italia simile a quella di Mancini, capace di portare cinque uomini negli ultimi trenta metri: esterno destro (Politano favorito su Orsolini), trequartista o mezzala, centravanti (o due), Zaccagni che stringe da sinistra e Dimarco largo a dare profondità.
Capitolo infortunati: Gianluca Scamacca si è rivisto in campo dopo due giorni di stop per un’infiammazione al ginocchio sinistro, limitandosi però al riscaldamento. Non ha partecipato alle esercitazioni con la palla ed è ormai fuori causa: l’Atalantino non sarà disponibile per Italia-Estonia.