Le parole

Gattuso: “Sono partite ufficiali, voglio il massimo impegno”

Il CT dell'Italia Gattuso ha parlato dal ritiro di Coverciano delle prossime sfide dell'Italia: "Non siamo qui per una scampagnata".

Gattuso: “Sono partite ufficiali, voglio il massimo impegno”

L’Italia di Gennaro Gattuso ha iniziato ufficialmente la preparazione alle ultime due sfide del girone di qualificazione ai Mondiali 2026. Gli Azzurri si sono radunati a Coverciano con la consapevolezza che i prossimi impegni contro Moldova (13 novembre a Chisinau) e Norvegia (16 novembre a Milano) saranno decisivi per chiudere al meglio il percorso verso la Coppa del Mondo. Il commissario tecnico, apparso determinato in conferenza stampa, ha voluto subito mettere in chiaro il tono del ritiro: “Non sarà una scampagnata, non siamo qui 7-8 giorni per passeggiare. Voglio vedere massimo impegno, sono partite ufficiali e noi indossiamo la maglia azzurra. Metteremo in campo alla prima chi ha avuto poco spazio e poi nella seconda cambieremo ancora qualcos’altro. Noi dobbiamo pensare a noi, non alla Norvegia. A farci trovare pronti”.

Gattuso ha poi anticipato qualche dettaglio tecnico, confermando l’intenzione di sperimentare più soluzioni tattiche: “Quando una squadra riesce a fare più di un modulo è meglio, ci saranno due squadre con due moduli differenti”. Parole che fanno capire come l’allenatore voglia testare varianti in vista non solo delle qualificazioni, ma anche dei playoff di marzo.

Nel corso dell’incontro con i giornalisti, il ct ha anche spiegato i criteri delle convocazioni, rispondendo alle domande su alcuni esclusi eccellenti: “Gente come Zaniolo, Palestra e tanti altri giocatori hanno fatto cose interessanti. Poi le scelte vengono fatte con un criterio e mi piace lavorare con chi è qui da un po’ di tempo, ma le porte di Coverciano sono aperte per tutti. Noi guardiamo tutti”.

Non è mancato un passaggio su Federico Chiesa, la cui assenza ha fatto discutere: “Chiesa? Io parlo spesso con lui e bisogna rispettare le scelte, le problematiche che ognuno di noi ha. Io so bene cosa ci diciamo, devo rispettare ciò che mi dice il giocatore. Altro non posso dire, ma la verità è questa. È assente per sua scelta”. E su Domenico Berardi ha aggiunto: “Berardi è come gli altri, nessuno mette in dubbio le sue qualità. Lo sto seguendo, so cosa ci può dare ma poi faccio delle scelte. Sappiamo le sue qualità, vediamo”.

Guardando al futuro, Gattuso ha poi affrontato il tema della programmazione e dei possibili stage prima dei playoff: “Anticipare l’ultima giornata prima dei play-off di marzo? Non si può. Questo mese abbiamo lavorato 4-5 giorni di fila su tutto il programma, non c’è lo spazio. Si potrà trovare uno spazio a febbraio per stare 1-2 giorni qui, sperando di riuscirci. I calendari sono pieni. Sarà noi essere bravi, andare a trovare i ragazzi, andare a cena con loro. Riuscire a gestirla così”. Il ct ha sottolineato le difficoltà organizzative legate al calendario fitto: “Ci stiamo lavorando, anche la Lega Serie A vuole darci una mano ma è molto difficile. Ora siamo all’undicesima giornata, ci ritroveremo alla 30esima. È tantissimo tempo, lo sappiamo, ma la situazione è questa”.

Sul piano tecnico, Gattuso ha fatto chiarezza sulle opzioni a centrocampo: “Intanto Barella è con noi, la prima non la fa. Ho parlato con Tonali già dieci giorni fa e non possiamo permetterci di perdere un giocatore come lui, la vedo molto difficile possa giocare con la Norvegia causa diffida. Locatelli per me è un regista, Ricci è un regista e può fare anche la mezzala”.

Poi, inevitabilmente, un commento sull’assenza di Moise Kean: “Non doveva giocare la partita di Coppa, l’han buttato dentro, ha rischiato e ha preso questo colpo dove aveva già fastidio. Dispiace, ma abbiamo attaccanti forti che ci hanno dato una grandissima mano. Ci aspettiamo tanto da chi è qui”.

In chiusura, il ct ha rivolto lo sguardo alla prossima gara con la Moldova e al contributo di Gianluca Scamacca: “Mi aspetto una gara difficile, sicuramente cambieremo qualcosa. La trappola è sempre dietro l’angolo, lo sappiamo bene”. E ancora: “Scamacca non mi deve dimostrare nulla, sa come mi piace vedere gli allenamenti, cosa voglio. Se è qui è perché credo fortemente in lui. Ha attraversato momenti difficili, ma è un giocatore che riesce a fare cose importanti. Mi aspetto faccia le cose per bene”.

L’Italia di Gattuso riparte dunque da Coverciano con determinazione e spirito di gruppo. L’obiettivo è chiaro: chiudere il girone nel modo migliore e arrivare ai playoff con fiducia, consapevole di poter contare su una squadra che segue il suo allenatore con convinzione.