Battuto il Psg

Marsiglia-Psg finisce 1-0. De Zerbi: “Venuto qui per batterli”

Roberto De Zerbi mattatore assoluto della serata che ha regalato al Marsiglia una vittoria di valore e la prima posizione con Psg e Lione.

Marsiglia-Psg finisce 1-0. De Zerbi: “Venuto qui per batterli”

A Marsiglia si è vissuta una di quelle notti che restano scolpite nella memoria collettiva. Il Paris Saint-Germain è caduto, e lo ha fatto là dove per quasi 14 anni aveva sempre alzato la voce, vincendo e dominando: al Velodrome. Ma questa volta no. Questa volta, ad accendere la miccia è stato un gol di Aguerd, favorito da una papera clamorosa del portiere Chevalier. Una rete che ha consegnato l’OM alla gloria e ha definitivamente incoronato Roberto De Zerbi come nuovo idolo del popolo marsigliese.

Mentre fuori dallo stadio si festeggiava con cori, bandiere e fumogeni, dentro si compiva una piccola rivoluzione. Sul campo, certo, ma anche in panchina. De Zerbi ha vissuto una serata da protagonista assoluto. Prima la partita, vibrante, tirata, decisa da un episodio. Poi il finale ad alta tensione, con il doppio giallo per proteste e l’espulsione, a pochi minuti dal triplice fischio. Infine, la corsa sotto la curva a esultare con i tifosi e le dichiarazioni che hanno incendiato la conferenza stampa.

“Ho detto a Pablo Longoria che uno dei motivi per cui volevo venire ad allenare l’OM era per battere il PSG perché sono i più forti. Era un sogno perché rappresentano il potere, vincono da anni senza quasi nessun vero rivale, e a me il potere non piace, una cosa che non accetto. Quindi non vedevo l’ora che arrivasse questa serata”, ha dichiarato De Zerbi, senza filtri, lasciandosi andare a parole cariche di passione e significato.

Una vittoria dal sapore speciale, anche per le coincidenze che hanno accompagnato la serata. Mentre il PSG cadeva in campo per mano dell’OM e del suo tecnico ribelle, a Parigi si premiava Gianluigi Donnarumma come miglior portiere del mondo. L’estremo difensore, appena passato al Manchester City, riceveva il premio Yashin proprio nella stessa sera in cui il suo sostituto, Chevalier, commetteva l’errore decisivo che costava la sconfitta. Un cortocircuito simbolico che ha reso ancora più amara la notte per Luis Enrique, reo, secondo molti tifosi, di aver scaricato troppo in fretta l’ex Milan.

De Zerbi, però, non si lascia travolgere dall’entusiasmo. Al netto delle emozioni, la sua visione resta lucida. “Per noi non cambia nulla, sono solo tre punti e una partita vinta”, ha aggiunto. Un messaggio chiaro alla squadra e all’ambiente: battere il PSG è storico, ma non può diventare un punto d’arrivo.

Il Marsiglia torna così a guardare il campionato con occhi diversi, consapevole di avere in panchina non solo un allenatore preparato, ma anche un leader capace di incarnare lo spirito di un club che vive di passione e antagonismo. La prima vittoria sul PSG dopo 14 anni è molto più di un dato statistico: è la scintilla che può accendere un’intera stagione.