De Laurentiis: "I fondi per il nuovo stadio li metto io"
Il presidente del Napoli parla dei lavori allo stadio Maradona e al progetto per il nuovo centro di allenamento

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, intervenuto a un evento politico a Napoli, ha parlato della questione legata allo Stadio Maradona e alla necessità di fare interventi importanti: "Mi dispiacerebbe dover lasciare il Maradona - ha spiegato -, stiamo facendo il possibile per restare. Non posso avere diecimila posti auto, ma ci sono le stazioni della metropolitana. Il problema oltre ai parcheggi riguarda anche gli spazi commerciali. Vorrei uno stadio da 65 mila posti per i tifosi di casa e tremila per gli ospiti. Bisogna valutare il livello di usura dello stadio Maradona: costruito nel 1959 è stato poi stravolto nel 1990. Il professor Cosenza ci aiuterà a capire cosa sia necessario fare. I fondi per il Maradona li metterò io, ma la fattibilità dei lavori dipende dalle verifiche in corso.
Ha poi aggiunto: "Ogni intervento strutturale potrebbe creare problemi, come accaduto due anni fa con il crollo sotto la curva. Se volessimo avvicinare gli spalti al campo, dovremmo affrontare lavori che ogni anno ridurrebbero la capienza di 18 mila spettatori per settore. Euro 2032? Se Napoli non completa il restyling entro il 2029, si scelga un'altra città. Tra un anno non saremo pronti".
Poco dopo sono arrivate le parole del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi a Radio Crc: "Il miglioramento dello Stadio Maradona è l’opzione più possibile e probabile che possiamo mettere in atto, malgrado il Presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, avrebbe preferito una soluzione nuova e diversa. Ribadisco che qualunque sia la soluzione finale, l’importante è che venga presa, poiché il tempo ancora c’è ma non è tanto".
De Laurentiis ha poi parlato anche del centro di allenamento: "Sono due anni che sto cercando i terreni per il centro sportivo, perché ho un contratto di scadenza con Castel Volturno per cui fra un anno me ne dovrò andare. Il problema è trovare dei terreni dove io possa permettere ai ragazzini di 10, 11 anni che non hanno ancora l'auto, di poter essere accompagnati dalle proprie famiglie e di raggiungere il campo finita la scuola in maniera semplice e breve. Quindi sto cercando quei 20 ettari dove poter costruire 10 campi di calcio, oltre alla parte coperta".