Prime impressioni

De Bruyne: "Differenze Guardiola-Conte? Pep più offensivo"

Kevin De Bruyne si è lasciato andare alle prime sensazioni dopo i giorni di ritiro e allenamento agli ordini di Antonio Conte.

De Bruyne: "Differenze Guardiola-Conte? Pep più offensivo"
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Dieci giorni possono bastare per far innamorare un popolo intero. Napoli ha accolto Kevin De Bruyne con l’entusiasmo che si riserva ai predestinati, e lui ha cominciato a restituire quel calore sin dai primi allenamenti a Dimaro e dai primi palloni toccati in campo. Sono bastati 45 minuti nell’amichevole contro l’Arezzo – una sconfitta per 2-0, certo, ma con l’ex Manchester City già protagonista per qualità e visione – per accendere la fantasia dei tifosi azzurri. E il belga, sorridente e lucido, si è concesso ai microfoni di 'Sky Sport'[nk-video player-id="default" video-id=", per una prima riflessione pubblica sulla sua nuova vita calcistica.

“Sto bene, ovviamente sono qui da soli dieci giorni e stiamo lavorando tanto. Il livello è alto, ma voglio conoscere meglio la squadra, i compagni e l’allenatore. Ma lo farò nelle prossime settimane”, ha spiegato De Bruyne, ancora in fase di ambientamento ma già al centro del progetto di Antonio Conte.

Il passaggio da Manchester a Napoli non è solo una questione tattica, ma anche emotiva. Dal rigore britannico all’esuberanza del Maradona Stadium, dal pragmatismo inglese alla passione partenopea, KDB si ritrova adesso in un contesto molto diverso. E lo sa bene. “La pressione non è facile, ma va accettata. Ma avere i tifosi che ha il Napoli ti spinge a dare di più. Però a questo livello ognuno deve prendersi le proprie responsabilità e cercare di arrivare al meglio per giocare il prossimo mese. Questo è quello che stiamo facendo, lavoriamo tanto ed è la cosa più importante”.

I paragoni con il passato non si possono evitare. Non quando alle spalle hai avuto un decennio sotto la guida di Pep Guardiola, uno degli allenatori più influenti della storia recente. E allora De Bruyne, con rispetto e diplomazia, prova a raccontare la differenza tra chi ha fatto di lui il faro del City e chi, oggi, vuole farne il leader tecnico del nuovo Napoli. “Guardiola ha probabilmente uno stile più offensivo mentre Conte tende a essere un po’ più difensivo, però è difficile dirlo: stiamo lavorando insieme solo da dieci giorni. Con Pep ho lavorato 9 anni, lo conosco a fondo e conosco il suo modo di giocare. Qui ci saranno tattiche un po’ diverse ma è normale. Ho tutto il tempo per conoscere il mister e il suo approccio, ma questa, probabilmente, è la differenza principale”.

Nel frattempo, il Napoli cerca di ritrovare ritmo e automatismi. La sconfitta contro l’Arezzo non ha lasciato strascichi, anche perché l’attenzione è tutta proiettata sulla costruzione della nuova identità di squadra. Lo sa anche De Bruyne, che guarda oltre il risultato. “Non sono troppo preoccupato, la cosa importante per me è conoscere meglio la squadra. Certo, vogliamo vincere e quella partita avremmo potuto vincerla facilmente, ma non siamo riusciti a segnare. Ora cercheremo di fare meglio”.

Il tempo gioca a favore di De Bruyne, ma anche di Conte e del Napoli. Perché se è vero che l’intesa perfetta richiede pazienza, è altrettanto vero che l’alchimia tra il belga e l’ambiente è già una realtà. La città sogna, e lui non ha nessuna intenzione di deluderla.