La notte che avrebbe dovuto regalare al Portogallo la certezza del biglietto per il Mondiale si è trasformata in una brusca frenata, segnata da una delle serate più tese della carriera recente di Cristiano Ronaldo. A Dublino, contro un’Irlanda organizzata e aggressiva, la squadra di Roberto Martinez si è ritrovata sotto 2-0 e incapace di imprimere ritmo alla partita. Ma il vero scossone è arrivato al 60’, quando l’episodio più discusso della gara ha cambiato l’umore dello stadio e forse anche il futuro prossimo del numero 7.
Ronaldo, visibilmente irritato per l’andamento della sfida e per le provocazioni avversarie, ha reagito in modo incontenibile colpendo con una gomitata O’Shea a gioco fermo. Un gesto nervoso, improvviso, che ha fatto estrarre il cartellino giallo all’arbitro che richiamato successivamente dal Var ha propeso per il cartellino rosso. L’uscita dal campo del capitano è stata accompagnata da proteste, gesti stizziti e un clima rovente, simbolo di una serata nata male e finita peggio.
L’espulsione ha ovviamente complicato la partita del Portogallo, già compromessa dal doppio svantaggio. Ma la vera conseguenza rischia di farsi sentire più avanti, quando la rassegna iridata entrerà nel vivo. Il Codice Disciplinare della Fifa, infatti, prevede in casi simili una squalifica minima di due giornate per comportamenti violenti e antisportivi. Se questa linea venisse confermata, Ronaldo salterebbe non solo l’ultimo match del girone — che, salvo sorprese, dovrebbe comunque sancire l’accesso del Portogallo al Mondiale — ma anche l’esordio nella fase finale.
Non solo. In caso di giudizio particolarmente duro per la gravità del gesto e per l’atteggiamento mantenuto mentre lasciava il terreno di gioco, non è escluso che la sanzione possa estendersi anche alla seconda partita della Coppa del Mondo. Uno scenario che avrebbe un peso enorme sulla spedizione portoghese e, soprattutto, sullo stesso Ronaldo, che si appresta con ogni probabilità a disputare l’ultima edizione del torneo più importante della sua carriera.
Per un giocatore che ha sempre cercato il palcoscenico globale come terreno naturale, l’idea di perdere il debutto iridato rappresenta un colpo difficile da accettare. La Federazione portoghese valuterà nelle prossime ore le mosse da compiere e, soprattutto, attenderà le decisioni degli organi disciplinari. Nel frattempo resta la sensazione di un’occasione sprecata: una serata che avrebbe potuto essere di festa e che invece lascia il Portogallo con più dubbi che certezze e un capitano che rischia di pagare carissimo una manciata di secondi di follia.