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Napoli, Champions amara: la maledizione di Conte continua

Difesa ok, ma l'attacco non punge: il Maradona sbadiglia e i numeri inchiodano ancora il tecnico azzurro

Napoli, Champions amara: la maledizione di Conte continua

Il ritorno in Champions League del Napoli dopo il clamoroso tonfo di Eindhoven contro il PSV non è stato quello che ci si aspettava. Contro l’Eintracht Francoforte, al Maradona, la squadra di Antonio Conte salva la porta ma smarrisce la via del gol, in una serata spenta e deludente. Zero reti, poche idee e una prestazione che lascia più domande che risposte: un pareggio che non serve alla classifica e non scaccia la sensazione di una squadra bloccata, quasi impaurita.

Attacco sterile e nervi spuntati

La differenza rispetto al disastro olandese è una sola: la difesa. Stavolta la retroguardia regge, ma davanti non funziona nulla. Il Napoli è apparso lento, prevedibile, senza il guizzo dei giorni migliori. Serviva una scintilla, una giocata come quelle che De Bruyne, Anguissa, McTominay, Politano o Hojlund hanno spesso regalato. Ma il belga è fermo ai box e gli altri hanno steccato.

Politano e McTominay sono stati le vere grandi delusioni: impalpabili, spenti, irriconoscibili. Il primo è stato tolto anzitempo da Conte, il secondo ha finito la gara senza lasciare tracce. Hojlund si è mosso tanto ma con poca lucidità, spesso isolato e poco coinvolto. L’unico a dare una scossa è stato Elmas, subentrato con voglia e personalità: l’unica nota positiva in una serata da dimenticare.

Numeri impietosi per Conte

E poi ci sono i numeri. Impietosi, implacabili, quasi ossessivi. Con il pari di ieri, la Champions di Antonio Conte continua a essere un rebus insoluto. In 46 partite europee, il tecnico vanta solo 16 vittorie, 15 pareggi e 15 sconfitte, con una media di 1.38 punti a gara: troppo poco per chi ambisce a competere tra le grandi.

Il pareggio a reti bianche al Maradona, che mancava dal 2016, porta inoltre al peggior avvio europeo del Napoli dal 2017, e mette in evidenza l’assenza di un vero bomber: Hojlund è fermo a due gol, troppo poco per una squadra che ambisce alle Fab8 della nuova League Phase.

Futuro in salita

Il cammino resta apertissimo, ma la strada è stretta. Servirà un cambio di passo nelle prossime quattro partite contro Qarabag, Benfica, Copenaghen e Chelsea: nessuna è imbattibile, ma nessuna è da prendere alla leggera. Conte lo sa: dovrà scuotere la squadra, ritrovare il fuoco e, soprattutto, la via del gol.

Perché il pareggio di ieri, oltre a rallentare la corsa, conferma una sensazione sempre più diffusa: il Napoli europeo è ancora lontano dal suo vero livello, e la Champions, per Conte, continua a somigliare più a una maledizione che a un terreno di conquista.