Mourinho attacca la Uefa: "Pago ancora la finale di Budapest"
Lo Special One si è presentato in conferenza stampa infuriato contro arbitro, Var e Uefa, dopo l'eliminazione del suo Fenerbahce contro i Rangers.

Impresa solo sfiorata per il Fenerbahce di José Mourinho. I turchi hanno vinto 2-0 nei tempi regolamentari in casa dei Rangers, ma sono stati eliminati ai rigori. Ma a far discutere, più che il risultato del match, sono le dichiarazioni del portoghese, decisamente piccate nei confronti dell'arbitro (il norvegese Esaks) e della Uefa. Dopo la partita, Mourinho è tornato a parlare delle decisioni arbitrali, con riferimenti precisi alla finale di Budapest giocata (e persa) con la Roma nel 2023: “Non posso dire cosa sto passando, perché non voglio essere punito dalla UEFA. Spero che quello che ci è successo quest’anno in Europa non sia il risultato della finale giocata a Budapest… Mi auguro che siano stati episodi ordinari, indipendenti da questo. La partita contro lo United, i rigori, quello che è successo oggi. Si dice che l’arbitro VAR sia uno dei migliori al mondo, Van Bokel…”. Quando si perde una partita come questa, tutta la squadra è triste, ha aggiunto Mourinho.
🙄Il solito #Mourinho, polemica e ricorda la #Roma: "Se dico quello che penso..." https://t.co/lKzigFc1tH
— Tuttosport (@tuttosport) March 14, 2025
“Chi ha sbagliato un rigore avrà quel pensiero in testa quando andrà a dormire. Non credo che il VAR soffrirà di insonnia stanotte, mangerà con calma e passerà una buona notte. Poi si occuperà di nuovo del big match durante la pausa nazionale. Ma oggi abbiamo perso il nostro sogno, abbiamo subito un torto”. Infine, sulla prestazione dei suoi giocatori, Mourinho ha dichiarato: “Sono molto orgoglioso della mia squadra. In termini di gioco, eravamo di gran lunga la squadra migliore in campo. Anche se oggi avessimo vinto ai rigori e fossimo passati al turno successivo, non potrei essere più orgoglioso di così”. Passano gli anni, ma lo Special One non cambia: anzi, se possibile, attacca ancora più forte di prima, con la differenza (non da poco) che i risultati sono ben diversi.