Lazio, così fa male! Il Bodo Glimt la elimina ai rigori
Biancocelesti eliminati dopo aver sfiorato la rimonta: fatali gli errori dal dischetto di Tchaouna, Noslin e Castellanos

Lazio, così fa male. I biancocelesti vengono eliminati ai rigori dal Bodo Glimt e dicono addio al sogno Europa League. A caccia della rimonta, rispetto all’andata Baroni ha recuperato Rovella in mediana e ha schierato Castellanos dall’inizio con Isaksen, Pedro e Zaccagni a supporto tra le linee. Dopo la buona prova sul sintetico in Norvegia, Knutsen ha confermato la stessa formazione con Berg in regia e il tridente Blomberg-Hogh-Hauge a guidare la fase offensiva. Alto e aggressivo, in avvio il Bodo ha pressato sui portatori avversari, ha palleggiato con precisione nello stretto per vie centrali e ha provato a complicare i piani biancocelesti. Mandas ha bloccato un sinistro debole di Evjen, poi Marusic ha risolto una situazione pericolosa dopo un cross di Bjorkan e una conclusione di Hauge non ha sfondato.
A quelle occasioni la Lazio ha risposto alzando il baricentro, ha aumentato i giri sugli esterni e ha manovrato con più qualità e velocità in verticale. Una buona giocata di Pedro non ha trovato compagni a centro area, poi lo spagnolo ha impegnato Haikin e Castellanos ha sbloccato il match di tacco su assist di Isaksen. Un gol che ha rotto l’equilibrio e ha acceso il match. Da una parte Blomberg non ha trovato la porta di testa, dall’altra un destro di Castellanos è terminato alto dopo una ripartenza di Isaksen. Rapida nel recupero palla, la Lazio ha preso le misure al Bodo, si è appoggiata a Castellanos e ha spinto. Un altro cross di Pedro non ha trovato compagni liberi in mezzo all’area, poi Lazzari non ha centrato il bersaglio grosso di sinistro dal limite, Bjorkan si è immolato su una conclusione ravvicinata e il primo tempo si è chiuso su un colpo di testa di Zaccagni che si è stampato sulla traversa e su una parata di Mandas su una punizione di Berg. La ripresa è iniziata con le stesse formazioni e con la Lazio subito aggressiva. A caccia di un altro gol, la squadra di Baroni ha lottato sulle seconde palle, ha aumentato il ritmo e ha giocato in ampiezza cercando di far salire i terzini e coinvolgere gli esterni offensivi. Isaksen non ha trovato il guizzo giusto in area, poi Bjortuft ha chiuso bene su un cross di Pedro e Haikin ha bloccato un tiro centrale di Zaccagni da buona posizione. Occasioni che hanno allungato le squadre, hanno aperto gli spazi e hanno portato ai primi cambi, con Knutsen che ha fatto entrare Fet al posto di uno spento Saltnes. Sugli sviluppi di un contropiede, Mandas ha risposto presente su Hogh. Dall’altra parte, invece, Haikin si è opposto a Pedro e Castellanos. A caccia di più spinta e cattiveria sottoporta, Baroni ha tolto Marusic e Pedro e ha gettato nella mischia Tavares e Dia. A trazione anteriore, la Lazio ha attaccato a testa bassa, ma non è stata lucida nelle conclusioni: Castellanos non ha trovato la porta di destro e Lazzari ha spedito alto dal limite. Maatta ed Helmersen hanno dato il cambio a Blomberg e Hogh, poi Haikin è volato su una punizione di Zaccagni e Rovella ha chiuso bene dopo un errore in mediana. Per l’assalto finale, Baroni ha fatto entrare Tchaouna, Vecino e Noslin al posto di Rovella, Isaksen e Zaccagni. E proprio l’olandese si è fatto trovare pronto sottoporta nel recupero, portando la gara ai supplementari.
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— S.S.Lazio (@OfficialSSLazio) April 17, 2025
L’extratime è iniziato con le squadre che si sono affrontate dosando le forze e con l’ennesimo infortunio di Tavares, che ha lasciato il posto a Hysaj. Ordinata, la Lazio ha provato a gestire la gara controllando il possesso con pazienza e ha servito i giocatori più freschi. Più basso, il Bodo invece ha serrato le linee e ha fatto densità al limite cercando di respingere l’assalto biancoceleste. Un tema tattico che al 100’ è crollato su un’incursione di Guendouzi che ha regalato a Dia la palla del 3-0. Un tris che ha ribaltato il risultato dell’andata e ha innescato la reazione dei norvegesi. Il secondo tempo supplementare è iniziato col Bodo che ha alzato il baricentro e con un paio di situazioni pericolose dalle parti di Mandas. In pressione, gli uomini di Knutsen hanno spinto e sono andati a segno con un colpo di testa di Helmersen. Una rete che ha gelato l’Olimpico e ha portato tutto ai rigori, dove gli errori di Tchaouna, Noslin e Castellanos hanno pesato più di quelli di Hauge e Berg. La Lazio si è arresa dagli undici metri dopo aver sfiorato l’impresa, mentre il Bodo/Glimt ha centrato il miglior risultato della storia del club in una competizione UEFA.