Verso Real Madrid-Juventus

Juve in apnea, Tudor si gioca la panchina al Bernabeu

Crisi di gioco e risultati: i bianconeri non vincono da sei partite. Contro Mbappé e Mastantuono serve un'impresa per non sprofondare

Juve in apnea, Tudor si gioca la panchina al Bernabeu

Il momento è critico in casa Juve. Da quel pirotecnico 4-3 contro l’Inter non è più arrivata una vittoria: cinque pareggi di fila tra Serie A e Champions League, poi il tonfo inatteso contro il Como. Un trend che ha incrinato le certezze e messo Igor Tudor nel mirino. La squadra non gira, fatica a costruire gioco e ha smarrito quella solidità difensiva che aveva fatto da marchio di fabbrica.

L’assenza di Bremer, come accaduto ai tempi di Thiago Motta, ha lasciato un vuoto enorme nella retroguardia. Senza il brasiliano la Juve perde equilibrio e sicurezza, e il tecnico croato si ritrova a dover ricomporre i pezzi in un momento delicatissimo.

Prova del nove al Bernabeu

E il calendario non dà una mano. Nella terza giornata di Champions, la Juve si troverà di fronte il Real Madrid, capolista della Liga e macchina da guerra da 24 punti in nove gare.

Xabi Alonso, dopo le rigidità mostrate al Mondiale per Club, ha trovato la formula giusta: flessibilità tattica, equilibrio e fiducia ai giovani. Uno su tutti: Franco Mastantuono, il prodigio classe 2007 sempre più al centro del progetto.

Accanto a lui, un attacco stellare con Vinicius Junior e Bellingham a supporto di Kylian Mbappé, in formato devastante (10 reti in campionato). Il brasiliano, rientrato contro il Getafe, ha già messo lo zampino: mezz’ora in campo e due espulsioni procurate.

Juve, torna il 3-4-2-1: fuori David

Per provare a riaccendere la scintilla, Tudor riparte dal suo modulo di riferimento, il 3-4-2-1. Davanti ci sarà Vlahovic, sostenuto da Yildiz e Conceiçao, mentre Jonathan David finisce ancora una volta ai margini dopo settimane in ombra.

Sulle corsie spazio a McKennie e Cambiaso, con Locatelli e Thuram in mediana. Dietro torna Kalulu, che completa la linea con Gatti e Kelly davanti a Szczesny.

Nel Real Madrid, emergenza totale in difesa: Rüdiger, Mendy, Ceballos, Alaba e l’ex Huijsen sono tutti out. Alonso rilancia Asensio accanto a Militao e conferma Valverde adattato a terzino destro.

Sfida da dentro o fuori

Con appena due punti in Europa e un ambiente in fibrillazione, la Juventus arriva a Madrid con le spalle al muro. Serve una reazione di carattere per non sprofondare nella crisi e per ridare credibilità a un progetto che, tra esperimenti tattici e limiti di organico, non ha ancora trovato la propria identità.

Il Bernabeu non perdona, ma è anche il palcoscenico ideale per rimettersi in piedi. Tudor lo sa: o si riparte da qui, o la sua panchina potrebbe davvero iniziare a tremare.