Verso Inter-Bayern Monaco

Inzaghi: "Dimenticare il risultato dell'andata, ma non la prestazione"

Inzaghi ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del ritorno dei quarti di Champions League tra Inter e Bayern

Inzaghi: "Dimenticare il risultato dell'andata, ma non la prestazione"
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Alla vigilia di Bayern Monaco - Inter, ritorno dei quarti di finale di Champions League, Simone Inzaghi ha risposto alle domande in conferenza stampa:

Come vivi questo momento in cui l'attenzione del mondo del calcio è molto su di te e sull'Inter? Come gestisci questa tensione e come può diventare positiva la possibilità di raggiungere un traguardo incredibile?
"Più che tensione - dice Inzaghi -, c'è grande orgoglio per come si sta sviluppando la stagione. Domani dovremo dimenticare il risultato del campo ma non la grande gara fatta all'andata, palleggiando molto bene e difendendoci quando serviva. Conosciamo però il valore dell'avversario che è altissimo; servirà una grande partita di corsa e aggressività con gli atteggiamenti giusti. Servirà grande aggressività".

Conte parla di guerra di nervi, è un termine che le piace? E quanto può incidere l'eventuale qualificazione di domani?
"Penso che sulla fatica abbia già risposto Mkhitaryan molto bene, sappiamo che è una stagione faticosa - prosegue Inzaghi -, però giocare ogni 3-4 giorni può aiutare. Quest'anno c'era una Champions nuova, sia per noi allenatori sia per i giocatori: ha portato via tante energie in più, basta pensare al percorso dell'anno scorso. L'8 novembre ci siamo qualificati a Salisburgo, mentre quest'anno abbiamo dovuto aspettare il 29 di gennaio col Monaco. Con due mesi di anticipo l'anno scorso potevamo pensare a un solo obiettivo, ora c'è più fatica ma anche grande soddisfazione, sapendo che domani c'è un avversario fortissimo, non per monte ingaggi o budget, ma per principi di gioco".

All'andata la situazione più delicata da gestire è stata la pressione sugli esterni. È una cosa che potete contenere in maniera diversa? Dimarco sì o no?
"Ieri abbiamo fatto un allenamento breve, ma intenso. Dimarco stava bene, Carlos stava bene, come pure Frattesi e Zalewski. Abbiamo fuori ancora Dumfries e Zielinski, oltre a Correa che non è in lista. Kompany era un giocatore intelligente -  dice Inzaghi -, lo sta dimostrando anche da allenatore: ha tanti giocatori di talento, dovremo cercare di replicare la partita di Monaco con bravura tecnica. Dovremo cercare di tenere la palla il più possibile e sarà ancora più difficile, perché il Bayern pressa molto bene".

Anche col Cagliari ha cercato di dosare i giocatori. Da qui alla fine ha la sensazione di essere un po' uscito dall'emergenza?
"Dipende sempre partita dopo partita, giocando ogni 48 o 72 ore non è semplice rispondere. Da allenatore dico che vorrei avere Dumfries e Zielinski già domani, pensando a un mese fa, all'ultima partita a Bergamo che eravamo 14 la situazione sembra migliorata. Pur sapendo che Dumfries e Zielinski, oltre a Correa che è stato una scelta fatta per le liste, sono due giocatori che vorrei avere con me. Giocando così tanto - sostiene Inzaghi - mi piacerebbe scegliere con la mia testa e non in base a minutaggi e infortunati. Le difficoltà non sono alibi, perché le hanno tutte, ma sono convinto che quest'anno siano dovute al fatto che la Champions sia più impegnativa rispetto agli anni precedenti: hai due partite in più, otto squadre diverse da studiare, due mesi di ritardo sulla qualificazione. Tutto questo può avere influito su qualche problema muscolare in più del solito".

Cosa cancellerebbe invece dei 90' di andata?
"I ragazzi sono stati bravissimi, poi ci sono stati dei momenti in cui potevamo essere più aggressivi in fase di non possesso, mentre in fase di possesso avevamo l'occasione per essere più cattivi nel proporre qualcosa una volta elusa la pressione. Ci sono stati dei momenti in cui, nonostante un'ottima prestazione, potevamo fare meglio".

Cosa non deve fare l'Inter domani?
"L'ho detto all'inizio. Non dobbiamo pensare al risultato, ma alla prestazione fatta. Non deve guardare i precedenti, che nella storia dell'Inter con il Bayern qui a San Siro non sono sempre stati positivi. I ragazzi sono positivi, la squadra sa che giochiamo con un grandissimo avversario: lo rispettiamo, ma con la giusta attenzione possiamo fare una grande gara".

A fine allenamento provate i rigori?
"Sempre, quando c'è una gara a eliminazione diretta. E con i cinque cambi si ha anche più attenzione rispetto a chi non inizia la partita".

L'ingresso di Müller ha cambiato la partita, ora sembra che possa giocare dall'inizio. Questo vi costringerebbe a cambiare qualcosa?
"Conosciamo Muller, all'andata è entrato e ha segnato, domenica ha fatto un'ottima gara. Però sappiamo che squadra è il Bayern, c'era Sané diffidato all'andata e se non ci fosse stato al ritorno ci sarebbe stato Coman o Gnabry. È una squadra con tantissimi giocatori affermati, di talento, giovani, aggressivi. Ci vorrà una grandissima prestazione come all'andata, ce la giocheremo non pensando al risultato di Monaco".

Ha capito se la vittoria dell'andata ha cambiato qualcosa nella testa dei giocatori?
"Senz'altro è stato un primo tempo fatto molto bene, ma quando si parla di andata e ritorno bisogna essere molto cauti. Fosse stata una finale ti avrei detto altro. A Monaco abbiamo fatto benissimo, per vincere là bisogna essere bravi e siamo contenti, ma sappiamo che non era una finale purtroppo e dovremo fare una grande partita contro una squadra tra le più forte al mondo insieme al Real".

Marotta aveva detto che il rinnovo è una formalità, la stampa insinua dubbi. Che dialoghi sta avendo con la società?
"Io penso che questo non sia il momento. Posso solo dire che sono molto felice all'Inter, e nelle scelte sarà sempre il parametro più importante. In questo momento parlare del mio futuro non mi pare il caso. Però ho sempre detto che sto bene qui, tra un mese e mezzo se ne parlerà".

 

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