Con tutto il rispetto per il Kairat, è difficile immaginare che l’Inter possa mancare la quarta vittoria consecutiva nella fase iniziale di questa Champions League. Le cronache nerazzurre insegnano prudenza — basti ricordare i fantasmi del Turun Palloseura o del Beer Sheva — ma tutto lascia pensare che la squadra di Cristian Chivu possa continuare la sua marcia, mantenendo il primo posto e consolidando la propria candidatura tra le grandi d’Europa.
La partita di questa sera, più che un ostacolo, è un’occasione per la storia: l’Inter non ha mai vinto quattro gare di fila nella prima fase di Champions. Un successo contro i kazaki porterebbe un doppio premio: il record e la quasi certezza della qualificazione.
Gli scenari di qualificazione
Con 12 punti, i nerazzurri si avvicinerebbero alla quota 16 che, nella Champions 2024-25, aveva garantito l’accesso diretto alle magnifiche otto — le prime della classifica unica. Le prossime avversarie saranno Atletico Madrid, Liverpool, Arsenal e Borussia Dortmund, ma anche ipotizzando il peggior scenario (quattro sconfitte nelle ultime quattro giornate), l’Inter avrebbe il “paracadute” dei playoff, solitamente centrato da chi chiude a quota 11 o 12 punti. In altre parole, vincere oggi vorrebbe dire blindare il pass europeo con largo anticipo.
L’impermeabilità come marchio
Assieme all’Arsenal, l’Inter è l’unica squadra a non aver ancora subito gol in questa edizione. Un dato che racconta molto della concentrazione e della maturità del gruppo, deciso a regolare i conti con l’Europa dopo le due finali consecutive — entrambe perse, la seconda in maniera traumatica. È evidente che il nucleo storico nerazzurro viva la Champions come una missione di riscatto, motivo per cui la squadra appare più compatta e feroce sul palcoscenico internazionale che in Serie A.
Non è un caso, dunque, che l’Inter fatichi a Verona e domini in Champions: Chivu e i suoi vogliono chiudere i conti europei in fretta per poi concentrarsi sulla corsa scudetto. Lo 0-0 del Napoli contro l’Eintracht, che complica la vita a Conte, ha mostrato la differenza tra chi in Europa deve ancora trovare la chiave e chi invece viaggia col pilota automatico.
Le scelte di Chivu
Per stasera, possibile turno di riposo per Calhanoglu. Toccherà a Barella prendere le redini del centrocampo, affiancato da Frattesi e Zielinski, entrambi portati all’inserimento. Chivu sta valutando piccole modifiche al sistema di gioco: dal tradizionale 3-5-2 a un 3-4-1-2 più offensivo, con Frattesi trequartista come nel finale di Verona. L’idea è di dare maggiore verticalità e soluzioni in zona gol, limando quella rigidità tattica che era stata uno dei limiti dell’era Inzaghi.