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Inter, scatta la missione Champions: ecco la marcia verso la finale

I nerazzurri sono pronti a vivere la grande notte di Monaco, anche per cancellare la delusione di due anni fa

Inter, scatta la missione Champions: ecco la marcia verso la finale
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Inter, scatta la missione Champions. Sabato saranno passati 721 giorni. Due stagioni vissute con addosso la cicatrice indelebile di una notte che poteva essere leggendaria, ma che è rimasta sospesa tra orgoglio e rimpianto. Il fantasma della traversa colpita da Federico Dimarco, il tap-in mancato da Romelu Lukaku, le mani sul volto di Lautaro e Barella: quella finale di Istanbul contro il Manchester City ha segnato un’epoca per l’Inter.

 

E adesso, la vita concede una seconda possibilità. Stavolta a Monaco di Baviera, stavolta contro un’altra corazzata: il PSG. Ma con un cuore, una memoria e un’anima rimasti fedeli a quella sera maledetta di giugno 2023.

Inter, lo zoccolo duro resiste

 

In un mondo calcistico che cambia alla velocità della luce, l’Inter è riuscita a mantenere le fondamenta della sua identità. Di quella finale persa, ben nove giocatori sono ancora lì, pronti a scendere in campo sabato. Sommer ha preso il posto di Onana, diventando l’eroe di una semifinale ai limiti dell’umano contro Yamal. In difesa, Pavard ha sostituito Skriniar e si è integrato alla perfezione con i veterani Acerbi e Bastoni, entrambi protagonisti anche a Istanbul. Darmian non sarà titolare come due anni fa, ma resta un jolly affidabile e prezioso. Mentre in attacco, la nuova coppia Thuram-Lautaro ha trovato una sinergia che ha persino superato quella Dzeko-Lukaku. E proprio Lautaro, oggi capitano, ha una missione personale: redimersi da quell’errore sotto porta e guidare i suoi alla gloria.

Da rimpianti a leader: il caso Calhanoglu

 

Hakan Calhanoglu, a Istanbul, sembrava fuori posizione. Un po’ mezzala, un po’ spaesato, molto condizionato dall’emozione di giocare nella sua Turchia. Ora invece è il cervello indiscusso della squadra, il regista perfetto nel sistema di Inzaghi. Dopo l’addio di Brozovic, il turco ha preso in mano le chiavi del gioco nerazzurro e le ha fatte sue con classe e leadership.

Mkhitaryan, l’uomo delle coppe

 

Due anni fa arrivò in finale mezzo infortunato, buttato nella mischia all’84’ quando il destino sembrava già scritto. Stavolta, Henrikh Mkhitaryan ci sarà dal primo minuto. Non solo: con una vittoria entrerebbe nella storia come l’unico calciatore ad aver vinto Champions, Europa League e Conference League. A 35 anni, può ancora riscrivere la sua leggenda.

 

Il patto di Istanbul: Lautaro e Barella

 

Tra i simboli della disfatta del 2023, Lautaro Martinez e Nicolò Barella. Due colonne nerazzurre, due uomini squadra. Allora finirono la finale in lacrime. Oggi si ripresentano in campo da leader assoluti, con la voglia di chiudere un cerchio: vincere insieme in Europa con la maglia dell’Inter, dopo aver già assaporato la gloria con le rispettive nazionali.

Dimarco e il peso di una traversa

 

Chi più di Federico Dimarco ha rivissuto quel momento? Il rumore della traversa, l’occasione buttata, il destino sfuggito per pochi centimetri. Oggi è uno dei migliori esterni d’Europa e rappresenta come nessun altro lo spirito nerazzurro: milanese, interista, resiliente. Monaco è anche (e soprattutto) la sua occasione di redenzione.

Missione Monaco: la rivincita dell’anima

 

Sabato non sarà “solo” una finale. Sarà la finale. Quella che può liberare due anni di attesa, frustrazione e consapevolezza. Perché il rimpianto è il motore più potente di tutti. E se questa Inter ha mantenuto anima e struttura è anche perché da Istanbul in poi ha avuto un solo obiettivo: tornare lì, per fare tutto diverso. Per vincere.

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