Champions League

Il PSG è campione d'Europa: Inter battuta 5-0

Clamoroso crollo dei ragazzi di Inzaghi

Il PSG è campione d'Europa: Inter battuta 5-0
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Nella finale di Champions League 2024/25, la squadra di Luis Enrique ha dominato la scena contro l’Inter di Simone Inzaghi, mai realmente in partita e travolta con un netto 5-0. Il match è stato sbloccato già al 12’ dall’ex di turno Hakimi, che non ha esultato, su assist di Désiré Doué, autentico protagonista della serata. Il talento francese classe 2005 ha poi firmato il raddoppio al 20’ e realizzato la sua doppietta personale al 63’, completando una prestazione da incorniciare.

L’Inter si è affacciata dalle parti di Donnarumma solo su palla inattiva, ma dieci minuti dopo il terzo gol ha incassato anche il poker firmato da Kvaratskhelia, che ha dato ufficialmente il via alla festa dei tifosi parigini. Nel finale è arrivata anche la rete del 2006 Mayulu, che ha fissato il risultato sul 5-0, il divario più ampio mai registrato in una finale di Champions League.

Se alla vigilia si fosse chiesto a un tifoso del PSG di immaginare il sogno perfetto e a uno dell’Inter il peggior incubo, probabilmente nessuno avrebbe avuto l’audacia (o il pessimismo) di prevedere un esito così netto. Il 5-0 inflitto dai parigini ha frantumato certezze e orgoglio della formazione nerazzurra. Una vera e propria *Manita* storica, per usare un termine caro a Luis Enrique, che rappresenta un solco mai visto in una finale di questo livello.

Per l’Inter, parlare di “giornata storta” sarebbe riduttivo. La differenza in campo è apparsa evidente sin dalle prime battute: ritmo, tecnica, convinzione e condizione fisica erano tutte dalla parte del PSG, e con il passare dei minuti il divario si è solo ampliato. Un abisso che ha finito per essere irrecuperabile.

Il 5-0 resterà scolpito negli annali, a ricordare che sì, la storia celebra i vincitori, ma non risparmia chi perde con un passivo simile. Il PSG ha esercitato un dominio tecnico impressionante, da Vitinha e Joao Neves fino al tridente offensivo. Ogni tentativo nerazzurro di reagire è stato neutralizzato, mentre i giocatori chiave dell’Inter sono apparsi spenti e in difficoltà.

A dettare legge a Monaco di Baviera sono stati i giovani di Luis Enrique, un paradosso se si pensa agli anni passati dal club a inseguire la gloria europea con spese faraoniche e risultati deludenti. Hakimi ha aperto le marcature senza esultare, ma sono stati i "piccoletti" imprendibili a fare la differenza: Doué ha partecipato a tre gol — un assist e una doppietta — diventando il primo calciatore a riuscirci in una finale di Champions League. A completare l'opera ci ha pensato Mayulu, altro giovanissimo, dopo la rete di Kvaratskhelia.

Critiche spazzate via, il PSG ha finalmente raccolto i frutti di un progetto rinnovato e concreto, impreziosito dall’arrivo del georgiano nel mercato di gennaio e da una clamorosa rimonta dopo il 15º posto nella fase a gironi. Il sogno inseguito da oltre un decennio è diventato realtà, forse proprio quando nessuno ci avrebbe più scommesso.

E l’Inter? Al di là dei meriti per un percorso comunque straordinario fino alla finale, resta l’amarezza per una seconda Champions persa, stavolta in modo brutale. Un tonfo che potrebbe segnare la fine di un ciclo, proprio quando sembrava il momento giusto per raccogliere e rilanciare.

 

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