Dopo la vittoria contro il Verona in campionato e con il derby ancora fresco nella memoria, la Roma è chiamata a confermare intensità e attenzione in Europa League. Gian Piero Gasperini lo sa bene e, nella conferenza stampa pre-partita, manda messaggi chiari alla sua squadra. L’avversario, il Lille, non va sottovalutato, anzi. Per il tecnico giallorosso è una squadra temibile, organizzata e con un’identità ben precisa.
“È un’ottima squadra, molto dinamica, organizzata e che gioca anche in modo molto offensivo”, ha dichiarato Gasperini parlando dei francesi. “Ha avuto un inizio campionato con alcuni risultati non favorevoli, ma le prestazioni sono sempre state positive. Dovremo essere attenti e preparati perché affronteremo una squadra di alto livello”. Il tono è quello di chi conosce i rischi delle coppe e non vuole lasciare nulla al caso.
Dopo l’intensità del derby e la fatica vista contro il Verona, il tema centrale resta la gestione delle energie. Gasperini non cerca alibi, ma punta il dito sul fattore mentale. “La fatica col Verona non è stata fisica, ma più sulle motivazioni. Non è facile uscire da una partita come il derby che ti toglie energie nervose. Aver segnato prima forse ha condizionato la partita, ma non ho mai pensato potesse essere un problema fisico. Il problema è sempre rientrare nella partita e valutare bene l’avversario, ci sta che in tre partite pensi che il Verona possa essere l’avversario meno ostico e poi si rivela difficilissimo”.
Gasperini ribadisce un concetto ormai centrale nel suo lavoro: l’abitudine alla continuità. “Dobbiamo acquisire queste abitudini, nel calcio di oggi con le coppe e le nazionali si gioca tre partite a settimana per undici mesi all’anno, questa ormai è la normalità”. Un richiamo, dunque, alla professionalità e alla tenuta mentale, fattori sempre più determinanti in un calendario che non concede pause.
In chiave individuale, Gasperini si dice soddisfatto della crescita di Dovbyk, finalmente andato a segno, ma si aspetta di più da Ferguson, giovane talento in cerca di riscatto. “E’ giovane, un classe 2004 che ha fatto molto bene due anni fa. La scorsa stagione ha avuto difficoltà per infortuni e per il cambio di squadra a gennaio, ha giocato poco e il tentativo con lui è quello di riportare quelle speranze che c’erano su di lui quando da giovane era partito così bene. Si sta applicando, lui e Dovbyk si stanno alternando. È importante la loro crescita principalmente dal punto di vista atletico”.
Infine, una battuta su Olivier Giroud, che il tecnico elogia come esempio per tutti: “Giroud? Un esempio, attaccante eccezionale”.
La sfida al Lille rappresenta un banco di prova importante non solo per la classifica del girone, ma anche per misurare il grado di maturità di una Roma che, tra ambizioni europee e rincorsa in campionato, ha bisogno di ritrovare subito la sua versione migliore.