La difesa

Baroni contro le critiche: "I rigori li tira chi se la sente"

Baroni difende le scelte dei rigoristi della Lazio nella partita persa col Bodo Glimt

Baroni contro le critiche: "I rigori li tira chi se la sente"
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Baroni, come tutti i laziali, condensa dentro sè delusione e amarezza. Ma anche dubbi e perplessità. La Lazio spreca l'occasione di qualificarsi a una semifinale europea per la prima volta nell'era Lotito (cominciata nel 2004). Contro i norvegesi del Bodo i biancocelesti sono usciti ai rigori, e proprio i tentativi falliti da Tchaouna, Noslin e Castellanos fanno discutere. Guendouzi (che il suo rigore lo ha segnato) ha lasciato il campo dicendo che bisogna avere gli attributi (ma Zaccagni ha assicurato che non fosse rivolto ai compagni) e sui social molti tifosi si sono lamentati proprio della scelta dei rigoristi.

In campo, per la Lazio, c'era Romagnoli che nel 2018, all'epoca al Milan, eliminò i biancocelesti dalla Coppa Italia proprio trasformando il rigore decisivo. Curiosamente lo calciò nella stessa porta nella quale si sono battuti quelli col Bodo. Eppure questa volta non si è presentato sul dischetto. Anche la decisione di fare calciare Tchaouna e Castellanos (che da vari minuti lamentava dolori muscolari e non correva più) è criticata. Si discute quindi delle scelte di Baroni, che però ha spiegato pubblicamente le proprie decisioni, senza rinnegarle. "Hanno sbagliato i tre attaccanti, due erano entrati freschi - ha affermato il tecnico -. Taty se la sentiva, non mando chi non se la sente. Faccio i complimenti anche a chi ha sbagliato, perché bisogna prendersi la responsabilità. C'è rammarico, è certo, ma non possiamo buttare la croce a chi ha sbagliato". In particolare per quel che riguarda Castellanos Baroni ha dimostrato, durante tutta la stagione, di aggrapparsi a lui. Con l'argentino in campo la Lazio rende oggettivamente di più, ma già contro il Plzen, agli ottavi, lo aveva probabilmente mandato in campo in maniera affrettata dopo l'infortunio, tanto che il Taty, al termine della gara, si è dovuto fermare di nuovo per un nuovo problema muscolare. Per il tecnico Castellanos è leader della squadra, per questo ha deciso di mandarlo sul dischetto per il quinto rigore, quello che poi si è rivelato decisivo. "Castellanos era distrutto - ha ammesso Baroni -, ma se la sentiva, era in fiducia. Non buttiamo la croce addosso a nessuno". Eppure in casa Lazio si respirano amarezza e delusione. E resistono anche i dubbi sulle decisioni relative ai rigoristi.

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