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L’ora di Jashari: debutto da titolare dopo il lungo infortunio

Il belga giocherà dal primo minuto al posto di Modric: Allegri vuole testarne condizione fisica e mentale in vista dei prossimi impegni

L’ora di Jashari: debutto da titolare dopo il lungo infortunio

Ardon Jashari erediterà, per una notte, la regia rossonera da Luka Modric. E tutto questo accadrà alla sua prima partita da titolare con il Milan.

Una sorte ironica e, allo stesso tempo, generosa: l’estate di Jashari era iniziata con un infortunio in allenamento, dopo uno scontro casuale con il compagno Gimenez. Una frenata brusca che oggi viene compensata da una chance pesante, da dentro o fuori, in una sfida di Coppa Italia contro un’avversaria di alto livello.

IL DEBUTTO CHE CAMBIA LE PROSPETTIVE
Finora la carriera rossonera di Jashari conta appena 24 minuti da subentrato contro il Bari (Coppa Italia) e 16 minuti in campionato con la Cremonese. Due apparizioni distanti 101 giorni e in contesti totalmente diversi. Il Milan che allora cadeva all’esordio oggi corre veloce: solido, concreto, imbattuto da settimane. Allegri però frena l’entusiasmo e individua la priorità: «Più che vedere le qualità di Jashari, voglio verificare la sua condizione fisica. È praticamente rimasto fermo un mese e mezzo. Ha giocato 45 minuti e poi si è fatto male per due mesi. Sono curioso di vedere come sta atleticamente».

Dallo scorso 30 ottobre Ardon si allena stabilmente in gruppo. Da un mese osserva i compagni vincere con Roma, Inter e Lazio, e pareggiare a Parma: quattro partite trascorse tutte in panchina. Ora il percorso rossonero per lui prevede un passo in avanti importante: tornare al centro del gioco.

CENTROCAMPISTA TOTALE, EREDIETÀ DA COSTRUIRE
Al Bruges, come al Lucerna, Jashari aveva ricoperto il ruolo di centrocampista centrale, regista e faro della manovra. A 23 anni, con un allenatore capace di modellare i propri interpreti, può trasformarsi anche in mezzala d’inserimento, un po’ come Ricci: da regista a incursore. Ma stasera, con Modric a riposo, Ardon sarà chiamato a fare esattamente il Modric: dettare il ritmo, proteggere la difesa, essere la bussola della squadra.

Il futuro dopo Luka, forse, è già iniziato. Ma l’allievo ha ancora molto da imparare dal maestro, ora compagno di reparto.

UNA MEDIANA DI QUALITÀ E MUSCOLI
Al suo fianco, nelle prossime settimane, Jashari potrebbe inserirsi in un centrocampo ad altissima qualità: Modric, Rabiot e Jashari. Tecnica, ordine, fisicità. Con Rabiot in campo, il Milan ha raccolto sei vittorie e un pareggio in sette partite; undici gol segnati, uno subito (su rigore). Numeri che certificano come questa non sia una mediana di sola eleganza, ma di equilibrio, dinamismo e forza.

La freschezza di Jashari può completare il quadro: entusiasmo, gamba, voglia di mostrarsi. Non solo Allegri è curioso: lo sono i tifosi e gli appassionati di Serie A.

Acquistato in estate dal Bruges per 33 milioni più bonus, una cifra pesante per gli standard italiani e belgi, Jashari porta con sé qualità, un buon numero di gol (13 in 154 partite tra Lucerna e Bruges, 11 in Champions) e una struttura fisica importante.

Questa sera arriva la prima vera occasione per farsi vedere. Le prossime, inevitabilmente, seguiranno.