Il Bologna ipoteca la finale di Coppa Italia: 3-0 all'Empoli
Il Bologna rifila un netto 3-0 all'Empoli nella partita d'andata di Coppa Italia: in rete Orsolini e Dallinga con una doppietta

Il Bologna è a ormai pochi km (figurati) da Roma e dallo stadio Olimpico: una partita, quella con l'Empoli, che ha quasi il sapore di una sentenza, sebbene resti ancora da giocare la gara di ritorno. Ma con una finale che sembra già tingersi di bolognese, i 5000 tifosi presenti al Castellani hanno intonato il coro per il loro condottiero, Vincenzo Italiano. Quello che è andato in scena è stato un vero e proprio show, sembrato più una “non-partita” che una gara di semifinale. E, diciamolo, per buona parte non lo è stata davvero.
Il Bologna entra in campo con la missione chiara di mettere subito le mani sulla finale. In sei minuti è già in vantaggio, grazie ai gol di Orsolini e Dallinga, e all'inizio della ripresa arriva anche la doppietta dell'attaccante olandese: un 3-0 che annichilisce l'Empoli, che riesce a reagire solo con due tentativi, uno di Solbakken e uno di Gyasi. Poi, il nulla. Si è arenato, arreso, consapevole che la vera battaglia per la salvezza è fissata per domenica contro il Cagliari, per evitare di sprofondare nel baratro della retrocessione.
Davanti agli occhi del ct Spalletti, un Castellani gremito e con 5000 tifosi bolognesi sparsi tra tribuna e gradinate, D’Aversa schiera Colombo, Solbakken e Fazzini in attacco. Italiano risponde con la sua formazione-tipo, dimenticando le fatiche di Venezia: dentro Ferguson, Orsolini e Dallinga in avanti, mentre Castro, autore del gol decisivo contro l'Atalanta, segue la partita dalla tribuna. L'inizio è tutto del Bologna: al primo minuto Dallinga prova un tiro impreciso, poi Orsolini scappa a Tosto, colpo di destro fuori, un gol mancato che sembra più una grande occasione sprecata.
L'Empoli si schiera con un 3-5-2, ma con Cacace che si attacca a Orsolini e la difesa che a volte si dispone a quattro. Gyasi e Solbakken si scambiano le posizioni, con Fazzini che agisce come intermedio, scalando su Calabria quando l'ex milanista si spinge in avanti. Il Bologna, invece, pressa alto, con Odgaard che gioca come sottopunta. Al 23' arriva il gol che sblocca il match: Odgaard, giocatore duttile, si apre a sinistra e mette in mezzo un cross sul quale Dallinga e Tosto fanno un velo involontario. Cacace stringe troppo verso la porta e Orsolini, lesto a entrare in area, infila il pallone in rete con un sinistro preciso. Il Bologna è in vantaggio, e Spalletti, in tribuna, non può che prendere nota.
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— Bologna FC 1909 (@Bolognafc1909) April 2, 2025
Secondo la filosofia di Italiano, il vantaggio non è mai un punto di arrivo. Sei minuti dopo, l'Empoli è ancora frastornato. Ndoye da sinistra vede una spaccatura nella difesa e serve Dallinga, che, ben posizionato, con l'esterno destro piazza il pallone nell'angolo. È 2-0 per il Bologna, e per l’olandese è il quarto gol stagionale dopo le reti contro Roma, Torino e Borussia Dortmund. L'Empoli risponde con un'azione di Colombo, ma il tiro finisce in fuorigioco. La prima vera occasione arriva al 39': Fazzini si libera di Calabria, palla a Solbakken, il cui diagonale è respinto in angolo da Skorupski, con un tocco di pura classe. Il primo tempo si chiude con il Bologna che crea, spreca, e con l'Empoli che prova a ragionare sulle ripartenze.
La ripresa si apre con D’Aversa che cambia due uomini: Sambia per Bacci e Pezzella per Tosto, con Cacace che si sposta centrale. Ma la sostituzione non cambia il risultato. Dopo pochi minuti, infatti, arriva la fuga a sinistra di Ndoye: De Sciglio non riesce a fermarlo, il pallone arriva in mezzo e Dallinga, dopo un’azione avviata da Odgaard, firma la sua doppietta. È 3-0 per il Bologna. L’Empoli cerca di reagire, con Gyasi che sfiora il gol con un diagonale che esce di pochissimo. C’è spazio anche per la tripletta di Dallinga, ma Seghetti interviene sulla linea, mentre Cambiaghi colpisce il palo.
Sinfonia Bologna. La gara è di fatto chiusa, ma il verdetto finale si rimanda alla sfida di ritorno, il 24 aprile al Dall’Ara.