E sono sette. L’Inter continua a vincere e a convincere, lasciandosi definitivamente alle spalle le ombre della scorsa stagione, quella che da trionfale si era trasformata in un incubo dopo la notte di Monaco di Baviera e lo scudetto sfumato a vantaggio del Napoli. In 39 giorni, dalla sconfitta di Torino con la Juve fino al successo di Bruxelles, la cura Chivu ha iniziato a dare frutti concreti: la squadra ha ritrovato energia, compattezza, ma soprattutto l’umiltà perduta.
Niente più narcisismi o compiacimenti da “campioni in carica”: oggi l’Inter è operaia e letale, più squadra e meno vetrina. E i numeri, anche stavolta, sono la miglior conferma: nelle prime tre gare stagionali i nerazzurri avevano incassato sei gol; nelle ultime sette, appena due. La nuova linea difensiva, con Akanji inserito a pieno regime, è una garanzia.
Turnover intelligente, attacco che gira
È vero, il calendario non era impossibile. Ma in Europa, dove ogni passo falso pesa doppio, vincere è sempre un segnale di forza e maturità. L’Inter lo ha fatto con naturalezza, alternando i suoi uomini senza perdere intensità. Il turnover funziona, e Chivu può contare su un lusso che Simone Inzaghi raramente aveva: quattro attaccanti intercambiabili e sempre pronti.
L’asse Lautaro-Thuram resta il punto di riferimento, ma Bonny e Pio Esposito hanno dimostrato di essere alternative vere, non semplici comparse. Il francese si è rivelato un uomo assist prezioso, mentre il ventenne italiano — diventato il più giovane connazionale a segnare in Champions dai tempi di Balotelli — sta crescendo a vista d’occhio. Qualche errore sotto porta, sì, ma anche una generosità e una presenza fisica che lo rendono già imprescindibile.
Il capitano e la consapevolezza ritrovata
Il simbolo della rinascita si chiama Lautaro Martinez. Non solo per i gol — quello della sicurezza e il rigore procurato — ma per il sacrificio: il salvataggio nei primi minuti del match vale quasi quanto una rete. È il segno di una squadra che soffre, combatte e reagisce insieme.
Con un gruppo così, anche Thuram può prendersi il tempo di recuperare senza affanni. E i tifosi, dopo mesi di ansie e rimpianti, possono finalmente tornare a dormire sereni.
L’Inter ha ritrovato se stessa, e lo fa nel momento migliore: il big match col Napoli è già dietro l’angolo, e stavolta i nerazzurri ci arrivano da squadra vera.