Dopo la brillante partenza in campionato contro il Torino, l’Inter di Cristian Chivu conosce già la sua prima battuta d’arresto. A San Siro, nella seconda giornata di Serie A, arriva una sconfitta tanto inaspettata quanto pesante contro un’Udinese organizzata e cinica, capace di imporsi di misura e mettere in crisi una squadra che sembrava aver trovato subito certezze. Un passo indietro evidente per i nerazzurri, che conferma come il percorso di crescita sia ancora lungo e pieno di ostacoli.
Il ko interno lascia più di un interrogativo nell’ambiente interista. A sottolinearlo è stato lo stesso Chivu, intervenuto con grande lucidità e autocritica. “La partita si era messa bene, ma non eravamo fluidi e facevamo fatica a costruire e creare superiorità. Alla prima situazione difficile c’è stato il rigore e abbiamo perso lucidità e motivazione. Si capiva che si faceva fatica e siamo andati in difficoltà. Nel secondo tempo meglio con più grinta e giocate, la lucidità poi l’abbiamo persa e le occasioni che abbiamo avuto non siamo riusciti a trasformarle in gol”, ha spiegato l’allenatore, sottolineando la mancanza di continuità e brillantezza nei momenti chiave del match.
L’analisi prosegue con uno sguardo più approfondito alle scelte tattiche e agli aggiustamenti tentati durante la gara. “All’intervallo ho chiesto più lucidità e giocate, corse diverse rispetto al primo tempo cercando verticalità e girare più palla. Volevo superiorità con i terzi e fin quando c’è stata la lucidità ci siamo riusciti. Poi abbiamo messo 4 attaccanti, ma Solet e Kristensen hanno fatto un gran lavoro”, ha aggiunto Chivu, riconoscendo il merito agli avversari per l’organizzazione difensiva.
Nonostante il passo falso, il tecnico rumeno ha provato a mantenere i piedi per terra, parlando della necessità di dare tempo alla squadra per trovare identità e compattezza: “Bisogna imparare a gestire i momenti, quando si deve essere sporchi bisogna imparare a fare gli sporchi. Non siamo migliorati dopo la prima giornata come non siamo più scarsi dopo oggi. Siamo un cantiere aperto che cerca la quadra giusta e le giuste motivazioni. Bisogna lavorare sodo, il campionato è lungo”.
I pensieri inevitabilmente si spostano sul calendario e sullo scenario che attende l’Inter al ritorno dalla sosta per le nazionali, ma Chivu, almeno per ora, vuole tenere lontane le pressioni: “Derby d’Italia? Non ci voglio pensare, ci sono due settimane e molti sono in nazionale. Spero che dopo questa pausa ci siano più serenità e lucidità. Quando vai in nazionale e torni al tuo club torni con più motivazioni”, ha concluso.
Una sconfitta che brucia, ma che potrebbe rivelarsi utile per costruire consapevolezza e spingere il gruppo a trovare risposte più concrete. San Siro ha lasciato segnali chiari: per tornare a essere competitivi, servirà molto più di una buona partenza.