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Milan, è caccia al mister: spuntano Mancini e Thiago Motta

Italiano, Allegri e Gasperini si allontanano: Tare valuta i profili del tecnico di Jesi e dell'italo-brasiliano

Milan, è caccia al mister: spuntano Mancini e Thiago Motta
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Milan, ora che fai? L’estate è alle porte, ma in casa rossonera il clima è già bollente. Dopo il rischio “spiazzata” dello scorso anno con l’ultima chiamata a Fonseca, i dirigenti di via Aldo Rossi non vogliono ripetere l’errore. Però la corsa al nuovo allenatore si fa sempre più complicata: i nomi in cima alla lista, col passare dei giorni, si allontanano uno dopo l’altro. La situazione è fluida, incerta, e Furlani, Moncada e ora anche Tare (pronto a essere ufficializzato come nuovo direttore sportivo) stanno tenendo aperto ogni scenario.

Sabato notte, a San Siro, summit informale tra Furlani, Zlatan Ibrahimovic e Moncada: sul tavolo, il nome del prossimo timoniere rossonero. Da oggi si entra nel vivo con l’arrivo di Tare al quartier generale milanista. La prima mossa? Sistemare il capitolo Conceiçao, legato al Porto fino al 2026 ma con una clausola d’uscita che il Milan vuole attivare per chiudere la partita.

Nel frattempo, però, il Diavolo è costretto a giocare di rimessa. Le prime scelte sfuggono:

Vincenzo Italiano sta trattando il rinnovo con il Bologna e la volontà di restare sotto le Due Torri sembra chiara.
Gian Piero Gasperini, fresco di qualificazione in Champions con l’Atalanta, è legato ai nerazzurri fino al 2026 e, anzi, parla di rinnovo.
Massimiliano Allegri è ufficialmente libero. E qui si gioca una partita a due: il Milan sogna il suo ritorno, ma il Napoli di De Laurentiis ha già mosso le prime pedine per portarlo al Maradona.

Tare lo conosce bene dai tempi della Juventus, Furlani punta sulla carta “cuore”: Allegri a Milano ha già vinto e potrebbe riavvicinarsi alla famiglia, che vive a Torino. Con Max e Tare, RedBird metterebbe in piedi una coppia di grande esperienza, l’ideale per rilanciare un Milan ambizioso, anche se fuori dall’Europa.

Ma il rischio di restare con un pugno di mosche è reale. E così, la lista si allunga. Il Milan cerca un profilo italiano, o quantomeno “abituato” alla Serie A, con un curriculum importante. In questo identikit spunta anche un nome a sorpresa: Roberto Mancini. Reduce dalla delusione in Arabia Saudita, non ha trofei recenti ma un passato ricco di successi. E poco importa se è stato il simbolo dell’Inter: in via Aldo Rossi non lo considerano un problema.

Poi c’è il rebus Thiago Motta: esonerato dalla Juventus, ma ancora considerato un tecnico di valore assoluto. Solo un anno fa era uno dei profili più corteggiati d’Europa. Il Milan riflette: può davvero bastare una stagione storta per cancellare tutto?

Sul tavolo anche nomi meno caldi, ma che restano sotto osservazione. Farioli, reduce da un’esperienza deludente all’Ajax, non è attualmente in corsa. De Zerbi sembra orientato a restare al Marsiglia, mentre Sarri non è una pista praticabile, anche per i rapporti freddi con Tare dai tempi della Lazio.

Intanto, gli agenti fanno squillare i telefon

i a ripetizione: il Milan è ancora una grande piazza, e tutti vogliono proporre il “loro” uomo. Ma dopo le scommesse bruciate, ora serve un colpo sicuro. E il tempo stringe.

 

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