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Il Milan aspetta ancora il nuovo ds: Tare resta in pole, ma...

I rossoneri continuano a prendere tempo sulla scelta: l'ex laziale è il favorito, ma non mette d'accordo tutti

Il Milan aspetta ancora il nuovo ds: Tare resta in pole, ma...
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Il Milan aspetta ancora il nuovo direttore sportivo. La domanda è sempre la stessa: quando verranno sciolte le riserve sul nuovo capo dell'area tecnica? A distanza di settimane, la questione rimane irrisolta, con la società ancora alle prese con una ricerca che, al momento, non ha portato a una decisione definitiva. Come aveva dichiarato il presidente Paolo Scaroni ormai quindici giorni fa, "nulla è stato deciso, stiamo facendo dei sondaggi. La decisione verrà presa nelle prossime settimane". Una risposta che non ha fatto altro che alimentare l’incertezza, lasciando i tifosi e gli addetti ai lavori in attesa di novità concrete.

Il mistero sull’identikit del nuovo ds si arricchisce di ulteriori sfumature con le parole dell’amministratore delegato Giorgio Furlani. Interpellato sul profilo che dovrà guidare la progettazione del Milan del futuro, l’ad rossonero ha ribadito il concetto fondamentale: "Che sia una persona che ci faccia vincere. L’importante è scegliere la persona giusta". Un'affermazione che lascia intendere quanto la figura del nuovo ds sia cruciale per il prossimo ciclo del club, ma anche quanto il processo di selezione si stia rivelando complesso. In effetti, la ricerca del sostituto di Paolo Maldini non è stata semplice. Dopo il clamoroso dietrofront su Fabio Paratici, ex direttore sportivo della Juventus e del Tottenham, a causa di complicazioni di natura economica e operativa, il nome che sembrava destinato a emergere con forza era quello di Igli Tare, ex ds della Lazio. L’incontro a Roma tra Tare e Furlani aveva avuto esiti positivi, tanto che si parlava di un possibile secondo incontro, forse quello decisivo, per definire l'accordo. Tuttavia, ad oggi, nessun appuntamento è stato fissato, e l’albanese, libero da impegni, potrebbe già cominciare a lavorare sulla squadra per la prossima stagione. Un’opportunità che potrebbe sfumare, visti i tempi che si stanno allungando. Nel frattempo, altri nomi sono emersi e poi quasi svaniti. Tony D’Amico, attuale direttore sportivo dell’Atalanta, è stato un altro candidato nella lista rossonera. Tuttavia, D’Amico è legato al club bergamasco fino al 2027, e la Dea non ha alcuna intenzione di liberarlo. La stessa sorte sembra toccare anche a Giovanni Manna e Giovanni Sartori, rispettivamente ds del Napoli e del Bologna, entrambi ritenuti incedibili dai loro club. A questo punto, con i tempi che si allungano e nessun profilo che sembri soddisfare pienamente le aspettative del Milan, cresce l’incertezza. Furlani ha cercato di minimizzare, dichiarando che "non dobbiamo focalizzarci sui tempi della scelta", ma la situazione resta delicata. Con la squadra e la dirigenza concentrate sulla finale di Coppa Italia del 14 maggio contro il Bologna, l’ipotesi di un annuncio posticipato alla seconda metà del mese sembra sempre più plausibile. Ma una domanda ora aleggia nell’aria: e se, alla fine, non arrivasse nessuno? Di fronte a un quadro che non sembra offrire certezze, il Milan potrebbe trovarsi a dover rinviare ancora una volta la nomina del nuovo direttore sportivo, rischiando di portarsi dietro un’incertezza che potrebbe compromettere la programmazione per la prossima stagione.

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