Federico Gatti sta lavorando per rientrare in campo dopo l’operazione al menisco del ginocchio destro, ma il suo futuro resta tutto da decifrare. Sullo sfondo c’è un possibile addio alla Juventus, ipotesi che prende corpo anche per l’interesse di Massimiliano Allegri, che lo vorrebbe al Milan. Un intreccio curioso se si considera che Luciano Spalletti, oggi alla guida dei bianconeri, lo aveva già valutato in Nazionale senza rimanerne particolarmente colpito. Elementi che rendono una separazione tra Gatti e la Juve tutt’altro che improbabile.
Il difensore e Allegri hanno condiviso due stagioni in bianconero. Nella prima, la 2022/23, Gatti – alla sua prima esperienza in Serie A dopo il Frosinone – trova poco spazio, spesso chiuso dalla linea a tre composta da Alex Sandro, Bremer e Danilo. Nella stagione successiva, però, il suo ruolo cambia radicalmente: diventa un titolare fisso e, nonostante qualche eccesso di irruenza, conquista allenatore e tifosi grazie allo spirito combattivo e al forte senso di appartenenza. I numeri parlano per lui: quattro gol pesanti, molti dei quali decisivi, come nel derby di Torino, nel recupero di Monza e nel colpo di testa vincente contro il Napoli.
Con l’arrivo di Thiago Motta, Gatti inizia la stagione 2024/25 addirittura da capitano, ma presto la fascia passa a Locatelli. Secondo le indiscrezioni, alla base ci sarebbero state alcune incomprensioni con il tecnico italo-brasiliano, poi esonerato.
Anche il percorso in Nazionale è stato altalenante. Mancini lo fa esordire nel giugno 2022, Spalletti lo convoca per gli Europei sfruttando l’infortunio di Acerbi, ma lo considera una riserva, soprattutto dopo la difficile prestazione contro la Germania in Nations League. Con Gattuso, infine, la strada si fa ancora più in salita: convocato a settembre senza giocare, viene poi escluso dalle chiamate successive. Un momento di riflessione, dunque, per un giocatore che cerca continuità e rilancio.