Juve, focus sul centrocampo: sale Xhaka, Tonali resta il sogno
Obiettivo mediano completo per Tudor: lo svizzero del Bayer Leverkusen costa meno ma garantisce esperienza, mentre l’ex Milan è il profilo più ambizioso

La Juve accelera sul mercato alla ricerca di rinforzi a centrocampo. Serve un giocatore in grado di coniugare qualità e quantità, visione di gioco e capacità d’interdizione: un profilo chiave per il sistema di Igor Tudor, che attende rinforzi mirati per dare equilibrio e struttura alla sua nuova squadra.
Nella lista dei potenziali acquisti figurano nomi di peso. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, oltre ai già noti Tonali, Ndidi e Bissouma, la Juve avrebbe sondato anche il terreno per Granit Xhaka, esperto centrocampista del Bayer Leverkusen, già seguito in passato anche dal Milan.
Il club tedesco, che ha appena inaugurato un nuovo ciclo tecnico con l’arrivo di Erik ten Hag al posto di Xabi Alonso, potrebbe lasciar partire lo svizzero per una cifra compresa tra i 12 e i 15 milioni di euro. Un’operazione abbordabile rispetto a quella che porterebbe a Sandro Tonali: il giocatore, in uscita dal Newcastle dopo la squalifica, resta un obiettivo affascinante ma al momento proibitivo, con una valutazione che si aggira sui 70 milioni.
Xhaka, nonostante i suoi 32 anni, rappresenta una garanzia di rendimento: cresciuto nel Basilea, protagonista per anni all’Arsenal e reduce da ottime stagioni con il Leverkusen, ha collezionato presenze nei principali tornei internazionali con la maglia della Svizzera. Il centrocampista avrebbe manifestato interesse per una nuova sfida, dopo aver maturato esperienze significative in Premier League e Bundesliga.
La strategia della Juve prevede l’arrivo di almeno due centrocampisti, anche se molto dipenderà dal futuro di Douglas Luiz. Il brasiliano, deludente nella sua prima stagione in bianconero, non è considerato incedibile ma il club non intende svenderlo.
Tra sogni costosi e soluzioni d’esperienza, il mercato della Juventus si muove con prudenza ma determinazione. E il baricentro della rivoluzione parte, inevitabilmente, dal cuore del campo.