Jashari, è muro contro muro: il Bruges dice ancora no
Il club belga rifiuta l’ultima offerta da 32,5 milioni: servono almeno 35 più bonus. Il giocatore spinge per vestire rossonero, cresce il nervosismo dell’entourage.

Il Bruges non arretra di un centimetro e continua a blindare Ardon Jashari, nonostante la chiara volontà del giocatore di trasferirsi al Milan. Anche nella serata di ieri è arrivato l’ennesimo rifiuto alla proposta rossonera, con il direttore sportivo Devy Rigaux, attualmente in vacanza in Spagna, che ha fatto pervenire un altro “no” all’entourage del centrocampista svizzero.
L’agente di Jashari, Arber Krasniqi, ha ribadito la posizione del suo assistito: “Solo il Milan”, ma per il momento i belgi restano fermi. Il Bruges continua a chiedere 40 milioni di euro, anche se secondo fonti vicine alla trattativa, un’intesa potrebbe essere trovata attorno ai 35 milioni più bonus. Il Milan, però, per ora non intende superare la soglia dei 32,5 milioni già messi sul piatto nelle scorse settimane da Igli Tare e Giorgio Furlani.
Una fase di stallo che comincia a far salire la tensione. L’entourage del calciatore inizia a mostrare segni di nervosismo, consapevole che il tempo non è infinito. Ieri Jashari ha svolto il primo allenamento con la squadra, ma soltanto per un quarto d’ora. Domenica aveva già saltato la Supercoppa del Belgio vinta contro l’Union St. Gilloise, e ora resta da capire se e quanto sarà coinvolto nelle prossime gare ufficiali.
Possibili scenari? Il centrocampista classe 2002 potrebbe decidere di forzare la mano, chiedendo di allenarsi a parte finché la trattativa non si sblocca, in un senso o nell’altro. Dal canto loro, i dirigenti del Bruges vorrebbero invece riaggregarlo stabilmente al gruppo in vista dell’esordio in campionato contro il Genk e, soprattutto, degli impegni europei di agosto: due turni a eliminazione diretta che valgono l’accesso alla nuova Champions League.
Il braccio di ferro non potrà durare all’infinito. Il Milan resta alla finestra, fiducioso che la ferma volontà del giocatore e l’avvicinarsi degli impegni ufficiali possano spingere il Bruges ad ammorbidire la sua posizione. Ma per il sì definitivo serve ancora uno sforzo, anche economico.